Ambrosoli si candida al Pirellone ma non parteciperà alle primarie
Tempo di lettura: < 1 minuteUmberto Ambrosoli scioglie la riserva: correrà come presidente della Regione Lombardia. È una candidatura che ha un forte valore simbolico: Umberto è figlio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, assassinato nel ’79 da un sicario inviato da Michele Sindona, considerato esempio di onestà e rettitudine; un “eroe borghese”, secondo la definizione delle cronache, e forse della storiografia recente, rappresentante di quell’Italia onesta che contrasta la corruzione del potere.
La candidatura di Umberto è stata fortemente sollecitata dal centrosinistra, ma, al momento della decisione, lui ha spiazzato tutti: parteciperà alle elezioni con una lista civica. Una scelta anche questa simbolica, a significare che non vuole essere rappresentante di una parte, ma di tutti i cittadini che aspirano a un’Italia migliore. Conseguenza di questa scelta è che non si sottoporrà al rito delle primarie. Così, se il centrosinistra vorrà farle, dovrà farle contro di lui. Difficile che accada: smentirebbe quanto sostenuto finora. E di soccombere alle elezioni. Sarà interessante vedere come affronteranno il problema, ma è altamente probabile un sostegno ad Ambrosoli.
Al di là di quel che riserva il futuro, resta interessante sorprendere i cambiamenti delle cose del mondo: un tempo la borghesia per la sinistra era il nemico da abbattere, ora si ritrova a scommettere su un eroe borghese.
Sempre a proposito di liste civiche, l’ex sindaco Gabriele Albertini, celebre la sua provocazione in abbigliamento intimo, ha annunciato che correrà con una sua lista.
Anche la Lega correrà da sola, con candidato Roberto Maroni. Già, a proposito di liste civiche: incalzata da un panorama politico in rapido movimento, anche il partito del Nord, per anni forza determinante nel quadro del sistema politico italiano, rischia di assimilarsi a una grande lista civica, portatrice di istanze locali, ma poco incidente sul piano nazionale.