Paula, Jill e il generale, il triangolo che affossa la Cia
Tempo di lettura: < 1 minuteTiene banco sui media americani la vicenda delle dimissioni del generale David Petraeus. Sui quotidiani è finito anche il nome della donna che, minacciata dall’amante dell’ex capo della Cia, ha chiesto la protezione dell’Fbi e avviato l’indagine fatale.
Di questa vicenda sono importanti i tempi: i media hanno ventilato l’ipotesi che la Casa Bianca sapesse della vicenda e avesse taciuto, rimandando il nodo al dopo elezioni. Un comportamento che, se vero, sarebbe giudicato gravissimo negli States: in questo caso Obama avrebbe coperto uno dei massimi responsabili della sicurezza solo per occultare uno scandalo che gli sarebbe costato le elezioni. Ma non sembra sia così. Pare che i responsabili dell’indagine abbiano informato il capo dell’Fbi e l’entourage del Presidente solo a ridosso delle elezioni. E Obama avrebbe prontamente comunicato all’interessato la necessità di un’onorevole uscita di scena. Comunque sulla vicenda è stata annunciata una commissione d’inchiesta, necessaria anche per capire se la relazione ha in qualche modo messo a rischio informazioni riservate.
Lo scandalo in ogni caso è un problema per la nuova amministrazione: c’è da sostituire un uomo che ha fatto la storia recente degli Stati Uniti, almeno questo il giudizio in patria, e da affrontare l’inchiesta sull’assassinio dell’ambasciatore Usa a Bengasi. Anche su questa vicenda è stata istituita una commissione d’inchiesta. C’è da capire come mai diversi allarmi riguardanti la sicurezza dell’ambasciatore e della sede di Bengasi siano stati ignorati e perché.
Probabile che le inchieste sull’amante di Petreaus e quella sull’oscura vicenda di Bengasi vadano ad incrociarsi. Uno degli imputati è comune alle due inchieste.