Emergenza coronavirus: Trump e Biden pronti a parlarsi
Tempo di lettura: 3 minutiTrump sembra sia in procinto di parlare col suo, ancora eventuale, sfidante alla Casa Bianca sul coronavirus. Un’iniziativa che nasce dal suo antagonista Joe Biden, o forse da qualcuno del suo entourage, che Trump ha accolto con favore.
Biden, come tutti i democratici, ha aspramente criticato l’approccio di Trump al coronavirus, che ora sta letteralmente flagellando l’America. Troppo ottimistica la previsione del presidente, che avrebbe preso alla leggera l’emergenza.
Critiche che Trump e i suoi hanno respinto al mittente, dichiarando che il presidente in carica è all’altezza della situazione, e che i democratici, con la loro lotta continua, gli hanno impedito di affrontare al meglio la situazione.
Dopo tante polemiche, è però arrivata, del tutto a sorpresa, l’apertura di Biden, che ha fatto sapere che era intenzionato a contattare l’inquilino della Casa Bianca.
Interpellato su tale possibilità, Trump ha risposto altrettanto a sorpresa: “Certamente, mi piacerebbe parlare con lui, certo… L’ho sempre trovato un bravo ragazzo. Francamente non lo conosco molto bene, ma penso che probabilmente sia un bravo ragazzo. Se vuole chiamare, risponderei certamente alla sua chiamata” (New York Post).
Dopo la risposta di Trump, i responsabili della campagna elettorale di Biden hanno dichiarato che avrebbero “organizzato la conversazione telefonica” tra i due sfidanti (Cnn).
L’incertezza che il coronavirus ha portato nel mondo ha anche aperto spazi di manovra fuori degli usati schemi.
Chi resta ancorato a tali schemi sono invece i liberal e i neocon (e il Deep State che controllano). Alfiere dei primi, in assenza della Clinton (che da quando è scoppiato il coronavirus è alquanto sparita dai radar…), è Nancy Pelosi.
La presidente della Camera ha dichiarato che avrebbe aperto una Commissione d’inchiesta sulla risposta che l’America ha dato al coronavirus (The Hill).
Si rinnova quanto avvenuto per il Russiagate e l’Ucrainagate, cioè l’apertura di un vero e proprio processo contro Trump, che non prevede difensori o testi a favore, dato che alla Camera tutto può essere gestito, come avvenuto nelle inchieste pregresse, dai democratici.
Peraltro a oggi è ovvio che non condurrà a risultati a breve. Avrà solo un effetto nell’immediato, accrescere la distanza tra dem e repubblicani e rendere ancor più difficile la gestione della crisi.
La mossa, pur se di impossibile esito, punta evidentemente a mettere sotto accusa il presidente in previsione delle presidenziali del prossimo novembre. E a portarlo alle urne con il marchio di infamia di aver fatto morire decine di migliaia di americani (ché purtroppo le stime son queste).
Per quanto riguarda i neocon, in assenza del loro portavoce ufficiale, John Bolton, anch’esso scomparso dai radar dopo la diffusione del coronavirus, si sta muovendo Bill Kristoll, il fondatore di Weekley Standard, la rivista di riferimento dei neoconservatori americani.
Da tempo critico di Trump, il sostenitore indefesso delle Guerre infinite ha creato un organismo che raccoglie repubblicani avversi a Trump: “repubblicani per lo stato di diritto”. E ora sta inondando le Tv con video nei quali asseriti sostenitori di tale partito accusano il presidente di aver non aver contrastato con efficacia il coronavirus.
Si può notare l’assoluta convergenza sia del target sia delle tematiche di neocon, di destra, e liberal, di sinistra. Di tale convergenza abbiamo accennato in varie note pregresse, che ora trovano conferme più evidenti.
Da notare che a tale perversa convergenza – che vuole estromettere Trump per portare a compimento l’opzione apocalisse (vedi Piccolente) che l’emergenza coronavirus ha rilanciato – sembra rispondere la convergenza opposta tra potenti che cercano di sventare tale opzione.
Questo il tacito sotteso dei rapporti tra Trump, Xi Jinping e Putin, e tanto altro. Se la conversazione telefonica tra Trump e Biden, al di là delle divergenze palesi, riuscisse a trovare armonie nascoste, quest’ultima convergenza si arricchirebbe di nuove possibilità. Vedremo.