Coronavirus: le notizie via twitter gestite tramite bot
Tempo di lettura: 3 minutiLe informazioni via Twitter durante la pandemia coronavirus sono state gestite da qualcuno. Questo l’esito di uno studio della Carnegie Mellon University, che ha fatto ricerche su 200 milioni di tweet pubblicati in questo periodo.
Il risultato delle ricerche è inquietante: “Dei primi 50 re-tweetter più influenti nel mondo, l’82% sono risultati bot”. Allargando il campo ai 1.000 re-tweetter che più hanno avuto influenza sul pubblico, hanno scoperto che per “il 62% sono bot”.
I ricercatori hanno individuato “100 tipi di informazioni riguardanti il COVID-19 errate”. Dei tweet individuati, per il 66% di tratta di persone fisiche che si valgono di bot per rilanciare i loro messaggi, mentre per i restanti messaggi si tratta di bot che operano in altro modo (ma anche qui è impossibile non vi sia una supervisione umana).
Data la massa dei messaggi, si può ritenere che essi hanno costituito la narrazione mainstream di Twitter in questo periodo. Si tratta di messaggi fuorvianti e allarmanti, che hanno incrementato il caos e la paura.
L’idea che dietro questi bot ci siano russi e cinesi, avanzata da qualcuno, ricalca anche qui un must ormai consolidato, che vede l’Orso e il Dragone dietro ogni nefandezza della terra.
Nulla importando quindi tale asserzione, al solito esibita come apriori e senza uno straccio di prova (che anzi hanno sempre smentito le asserzioni quando sono state fatte inchieste specifiche), resta l’inquietante notizia che indica che qualcuno, nell’ombra, di fatto ha gestito la crisi coronavirus, perché l’informazione è un aspetto primario nella gestione di una crisi.
Peraltro Twitter non è solo un social, ma è di fatto il mezzo di informazione più importante del mondo, data la sua immediatezza, la sua capacità di penetrazione nelle masse e il valore che ormai ha assunto nei media più o meno tradizionali.
Né si può escludere, anzi è più che probabile, che analoga operazione sia stata compiuta su altri social (gli autori della ricerca hanno comunicato di aver iniziato a studiare anche Facebook e Reddit).
In note pregresse abbiamo fatto notare come taluni ambiti internazionali – la Tecnofinanza globale – abbiano salutato l’epidemia come una manna, dal momento che ha ribaltato le direttrici della geopolitica globale permettendo l’insorgenza di nuove prospettive (meglio, il ritorno alle usate direttrici della globalizzazione, che la Brexit e la vittoria di Trump avevano incenerito).
A incrementare il caos e la paura la gestione caotica della criticità, basti pensare al tragico errore di inviare i contagiati nelle strutture destinate agli anziani, errore marchiano e inspiegabile in cui sono incorsi quasi tutti i Paesi del mondo, con una sistematicità che fa supporre, e sottolineiamo supporre, che vi sia stata una spinta internazionale autorevole in tal senso.
Lo stesso Oms ha contribuito non poco al caos globale, con le sue direttive del tutto contraddittorie: basti pensare, per fare solo esempi banali, all’uso delle mascherine, definite inutili all’insorgere della pandemia, contribuendo così alla diffusione del virus, errore inspiegabile (date che le modalità di contagio tramite “goccioline” erano note) e corretto solo dopo mesi.
Così come i guanti, prima definiti necessari, poi del tutto inutili se si igienizzano le mani, se non addirittura dannosi.
Ma forse a essere inutile, se non dannosa, è la stessa Oms, come reputa Trump seguito a ruota dalla Germania, il cui Ministro della Sanità ne ha chiesto una radicale riforma (Financial Times).
Ma al di là della controversia sull’Oms, resta la sconcertante registrazione di un mainstream creato via Twitter, realizzato da pochi grazie a bot e ai padroni di un social che, al di là delle rassicurazioni del caso, non hanno fatto nulla per impedire che fosse usato come veicolo di manovre oscure (o chiare che siano).