Le primarie incoronano Bersani
Tempo di lettura: < 1 minutePierluigi Bersani vince le primarie del centrosinistra e sfonda il tetto del 60%. Un risultato che va al di là delle speranze dei suoi supporter. Nel discorso pronunciato subito dopo la vittoria, il segretario del Pd non nasconde la soddisfazione e tende la mano allo sconfitto il cui apporto, spiega, sarà utile ad allargare l’area di consenso intorno al partito.
Ringraziamenti pubblici anche a Nichi Vendola, che ha svolto un ruolo importante nell’affermazione del segretario del Pd, il quale risponde chiedendo al partito di non abbandonare la sua anima di sinistra. Nessuna polemica post elettorale, che avrebbe deformato il volto di questa competizione, che ha collocato il Pd al centro della scena politica italiana.
Massimo D’Alema si toglie qualche sassolino dalle scarpe, e dice che Matteo Renzi era «il candidato di tutti quanti, mass media compresi, contro di noi, e questo il nostro popolo lo ha capito».
Resta da capire che ruolo svolgerà il sindaco di Firenze all’interno del partito. L’Opa lanciata sul Pd è fallita, ma ha pur sempre raccolto quasi il quaranta per cento dei consensi. Difficile che diventi irrilevante. Potrebbe favorire un cambiamento del Pd in senso “liberal” oppure, come ai tempi del duello Veltroni – D’Alema, diventare un contraltare costante all’operato del segretario.
Nel campo opposto, la vittoria di Bersani rilancia Silvio Berlusconi, che pure non ha mancato di elogiare il «bravo» Renzi (famoso un suo incontro con il sindaco fiorentino): il suo ritorno in campo è ormai inevitabile. Da vedere come avverrà.