Riad invia una delegazione a Damasco. E gli Emirati vaccini.
Tempo di lettura: 2 minutiUna delegazione saudita è giunta in Siria, dove si è incontrata in segreto con Assad. Una notizia bomba, dato che Riad è stata sempre dall’altra parte della barricata nella guerra mondiale che si è svolta in Siria nell’ultimo decennio.
Sono state le finanze arabe, infatti, a sostenere i tagliagole che hanno devastato uno dei Paesi più prosperi e liberi del mondo arabo, in collusione con l’Occidente guidato dagli Stati Uniti.
Così questa svolta inattesa suscita non poca meraviglia. A incontrare Assad e altri rappresentanti del governo siriano è stata una delegazione di alto livello, guidata dal capo dell’intelligence, il tenente generale Khaled Al-Humaidan, a conferma che non si tratta di una cosa da poco.
Tema del colloqui, secondo il media arabo Rail al Youm che ha dato la notizia (ripresa poi da altri siti più noti come Middle East Eye), la prossima riapertura dell’ambasciata siriana a Riad e il ritorno di Damasco nella Lega araba, dopo dieci anni di assenza.
Secondo il media arabo la visita sarebbe maturata nell’ambito dei colloqui che Riad sta intrattenendo con Teheran in Iraq, che stanno proseguendo grazie alla mediazione irachena, come confermano i media di Baghdad.
A tali colloqui abbiamo dedicato altre note, cui rimandiamo. In queste, tra l’altro, avevamo rilevato l’importanza dell’intervista rilasciata recentemente da Mohamed bin Salman, nella quale il principe ereditario saudita aveva auspicato prosperità al rivale regionale e aveva detto di voler creare buoni rapporti con i Paesi vicini. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che potesse riferirsi anche alla Siria, almeno non in questo momento.
Il sito Rail al Youm spiega anche che “le autorità saudite hanno completamente congelato le loro relazioni con l’opposizione siriana e il Comitato per gli Alti Negoziati, che aveva sede a Riyadh, e ne hanno chiuso la sede ufficiale”, a dimostrazione di un nuovo approccio alla questione siriana.
Sempre il sito arabo accenna a una possibile ulteriore visita, stavolta ufficiale, dei sauditi, che potrebbe accompagnare la riapertura dell’ambasciata siriana a Riad. Nel magmatico mondo arabo notizie vere e Fake news si intrecciano come e più che altrove.
E però al Manar dà notizia che gli Emirati Arabi Uniti in questi giorni hanno inviato a Damasco un carico di vaccini per tentare di arginare la crisi del coronavirus, che la Siria si trova ad affrontare con armi spuntate a causa delle criminali sanzioni imposte dall’Occidente. Una conferma evidente di un nuovo rapporto tra Damasco e suoi nemici, o magari già ex nemici, ché Doha negli ultimi anni si è mossa sempre in parallelo con Riad.
A fronte dell’immutabile posizione europea rispetto alle criticità mediorientali, il mondo arabo conosce nuovi e positivi fermenti. Dietro i quali si intravede lo zampino della nuova amministrazione Usa, che ha rivelato il ruolo del principe Mohamed bin Salman nell’omicidio del giornalista-dissidente Jamal Khashoggi e chiesto la fine della guerra in Yemen, condotta dai sauditi contro gli sciiti Houti.
Iniziative, queste, che non hanno avuto alcun esito manifesto, ma che evidentemente sono servite a far pressione sul principe ereditario per indurlo a un nuovo approccio riguardo alle vicende regionali. Immaginare che Riad si muova senza il placet (o lo sprone) Usa, infatti, è alquanto ingenuo. Sviluppi impensabili fino a un mese fa, da seguire.