Berlusconi: "Il mio candidato è il premier"
Tempo di lettura: < 1 minuteIl Cavaliere ribadisce la sua posizione: se Mario Monti diventa il candidato di tutti i moderati, non si candiderà. Una proposta già respinta al mittente da centristi vari. I quali, però, stanno accelerando in attesa del sospirato sì del professore della Bocconi. Anche dall’Europa giungono appelli a Monti perché rimanga in politica e ieri è stato invitato, a sorpresa, ad un vertice dei popolari europei (con la presenza di Berlusconi), dove ha avuto un colloquio con Wilfred Marteens, capo del PPE.
In caso di una discesa in campo di Monti in ambito strettamente centrista, diversi esponenti del Pdl sono pronti a fare il salto e ad abbandonare Berlusconi alla sua corsa in solitaria.
A sinistra ribadiscono il no a un eventuale impegno politico di Monti. Facile il ragionamento: prima di diventare presidente del Consiglio l’uomo non era certo un politico stimato come adesso. E se questo è avvenuto è anche grazie al Pd che ora se lo ritroverebbe come avversario.
Ma al di là del destino di Monti, si segnala certa inquietudine all’interno del partito democratico. La decisione di indire primarie per eleggere i candidati al Parlamento rischia di provocare un terremoto. Pochi sono i parlamentari che hanno un reale rapporto con il territorio e rischiano la bocciatura. Polemiche anche sulla quota di parlamentari che sarà candidata a prescindere: si discute sui nomi dei candidati sicuri e sul loro numero. I renziani sono rimasti spiazzati dalla mossa del segretario e ora rischiano di ottenere meno di quanto si aspettassero dopo l’esito delle primarie.