Exercise Alice: l'esercitazione anti-coronavirus del 2016
Tempo di lettura: 2 minuti“Exercise Alice“, questo il nome in codice di un’esercitazione per affrontare una pandemia da coronavirus avvenuta in Gran Bretagna nel 2016. Una simulazione guidata dalla professoressa Dame Sally Davies, Chief Scientific Adviser (CSA) per il Department of Health (cioè il capo della sanità britannica), che ha coinvolto diversi membri dell’NHS England, al Department of Health, del Public Health England, con la partecipazione di osservatori di diverse autorità locali.
A rivelare l’esistenza di tale esercitazione è il Guardian, che spiega che l’esercitazione era diretta a contrastare l’insorgenza di una pandemia causata da un agente patogeno che attaccava le vie respiratorie, qualcosa di simile alla Mers-Cov, virus identificato nel 2012 in Medio oriente, regione nella quale ebbe certa diffusione, con focolai insorti successivamente in altre parti del mondo.
A stare alla ricostruzione del Guardian, Londra ha negato che si fosse mai svolta un’esercitazione del genere, spiegando che in passato l’attenzione degli organi dello Stato preposti a contrastare eventuali eventi epidemici-pandemici era rivolta unicamente all’influenza.
E ad agosto, quando fu richiesto di pubblicare documenti in proposito, si rifiutò di farlo, perché avrebbe potuto “portare a una perdita di fiducia da parte dell’opinione pubblica riguardo la risposta Covid-19 del governo e del SSN […] se i documenti fossero stati interpretati erroneamente”.
Al di là degli interna corporis della politica britannica, si tratta di un altro tassello di un puzzle che va ricomponendosi e che dice che sia in America che in Gran Bretagna si stava attendendo il cigno nero, cioè un evento che avrebbe impattato duramente sull’umanità.
Già, perché in altre note, avevamo dato conto delle diverse esercitazioni anti-pandemia svolte negli Usa dirette a contrastare il dilagare di coronavirus, a maggio del 2018 la Clade X e, nell’ottobre del 2019, altre due esercitazioni, la Event 201, che ha coinvolto i più importanti istituti sanitari Usa, e un’altra diretta a ottimizzare la mobilitazione militare in chiave logistico-assistenziale.
Sempre nella stessa linea potrebbe leggersi il reclutamento massivo di esperti in quarantena da parte del Centers for Disease Control and Prevention Usa, avvenuto con il bando del novembre del 2019, quando ancora la pandemia non si era ancora manifestata.
Insomma, il mondo anglosassone, che da sempre condivide informazioni di alto livello, si stava preparando con puntualità sorprendente a quanto sta avvenendo nel mondo. Eppure la risposta anti-pandemica di tali Paesi, e del mondo intero che preparato non era, è stata disastrosa. Qualcosa non quadra, anzi tanto.