Israele: gli esperti della Sanità raccomandano di abolire il Green Pass
Tempo di lettura: 3 minutiA breve in Italia si potrà vivere solo grazie al green pass “super”, che prenderà il posto di quello a bassa intensità, dal momento che chi ne è privo sarà di fatto escluso dalla società. E si procede su questa via come se questa normativa anti-democratica sia del tutto innocua, tanto che non è chiaro se sia solo una misura emergenziale o meno.
Ciò risulta evidente nell’informazione del giorno, che dà conto del fatto che il governo si interpella se dare o meno una scadenza al green pass che attestano la somministrazione del booster al suo possessore.
Certo, c’è da distinguere tra un pass a scadenza, quello precedente, e il successivo, ma la dizione “senza scadenza” risulta straniante, dal momento che sembra eludere la natura emergenziale, e quindi provvisoria, del pass stesso, che, semmai fossimo ancora in un Paese libero e democratico, dovrebbe decadere se la situazione pandemica dovesse normalizzarsi in un modo o nell’altro.
Peraltro, l’evoluzione della crisi pandemica sembra andare proprio in tale direzione, se addirittura l’Oms ha ribadito che con la omicron potrebbe finire l’emergenza pandemica in Europa (si andrebbe a una gestione meno virulenta). Cosa di cui iniziano a parlare anche in Italia, dopo aver ottenuto il pass dei grandi del mondo.
Va ricordato che in alcuni Paesi il green pass è stato già eliminato dalla vita pubblica: ciò è accaduto in Inghilterra e di fatto anche Galles e Irlanda, mentre nel suo piccolo anche la Spagna ne ha ridimensionato molto l’uso. Nel nostro Paese, e altrove in Europa, più che ridimensionarsi, rafforza…
Così la notizia che il Comitato di esperti della Sanità israeliana ha raccomandato al governo di abolire il Green Pass giunge come una buona nuova, dal momento che da tempo sulla pandemia l’Europa ha seguito i modelli applicati in Israele.
Il bello è che il Comitato di esperti non ha espresso tale raccomandazione come una prospettiva riguardante l’eventuale endemizzazione del coronavirus, ma come misura da attuare subito, mentre ancora il Paese è alle prese con la variante Omicron.
Così dal Timesofisrael: “La scorsa domenica Il Comitato consultivo del ministero della Salute ha raccomandato di abolire la certificazione Green Pass in Israele, che scadrà tra otto giorni, affermando che la trasmissibilità della variante Omicron e la sua capacità di contagiare le persone vaccinate hanno reso il pass per lo più irrilevante“.
“Gli esperti della sanità hanno aggiunto che il pass potrebbe addirittura incoraggiare un falso senso di sicurezza in coloro che lo utilizzano, portandoli a prendere meno precauzioni nei luoghi in cui viene utilizzato il pass, aumentando così il rischio di contagio”.
Ci sembra simpatico notare come tali esperti dicano sia addirittura a rischio uno strumento giudicato da altri esperti, ad esempio taluni dei nostri (quelli che decidono), come indispensabile per sconfiggere la diffusione della variante Omicron.
Se ci si permette una critica contro certe misure si rischia il marchio di infamia dovuto ai nemici della scienza. Invece, come si può constatare, la scienza è bella perché è varia. E anzi le raccomandazioni degli esperti israeliani rischiano anche di apparire convincenti…
Si potrebbe ipotizzare che il discorde parere scientifico tra esperti nostrani e israeliani sia conseguenza della diversa situazione pandemica. E invece: “Omicron, Figliuolo: «Abbiamo raggiunto il picco della curva, contagi in discesa»” (il Gazzettino); “Al momento, con mezzo milione di infetti, l’esperto di COVID afferma che siamo arrivati al picco della Omicron” (Timesofisrael).
Bizzarrie pandemiche.