26 Maggio 2022

Usa: la strage di Uvalde e l'inerzia della polizia

Usa: la strage di Uvalde e l'inerzia della polizia
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L’ennesima strage di innocenti in America, dove le scuole sono diventate un bersaglio privilegiato di pazzi e sanguinari. Alyssa Rosemberg, nel raccontare l’accaduto sul Washington Post, scrive che in America sembra perpetuarsi l’odiosa pratica dei “sacrifici dei bambini”, verso la quale antiche civiltà indulgevano per propiziarsi gli dei, o demoni che dir si voglia.

Un articolo che è un duro j’accuse verso la classe politica americana che, succube della lobby delle armi, non riesce fermarne la vendita indiscriminata. Un j’accuse rivolto ai repubblicani, i più strenui sostenitori della libera circolazione delle armi, ma è un problema più ampio dal momento che la lobby delle armi è parte integrante del complesso militar-industriale che detta legge a tutti i livelli.

Resta che Salvador Ramos. che ha fatto strage alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, aveva comprato le sua armi online appena fatti i diciotto anni. Come se comprasse un paio di scarpe (i divieti sull’alcool sono molto più stringenti…).

Detto questo, com’é avvenuto per la recente strage di Laguna Woods, molti dettagli di quanto veramente avvenuto “sono rimasti oscuri”, come si accenna sul New York Times.

In effetti, la tempistica dell’assalto lascia un po’ interdetti. Riprendiamo sempre dal Nyt: “Il primo rapporto dell’uomo armato che si avvicinava alla scuola elementare del Texas è arrivato intorno alle 11:30. Ed è stato ucciso poco dopo le 13:00”.

Cioè l’assassino è rimasto in circolazione almeno un’ora e mezza praticamente indisturbato, nonostante l’allarme sull’assalto sia scattato subito. Infatti, aveva sparato alla nonna prima di uscire di casa e un vicino aveva avvertito le autorità.

Inoltre, il killer, prima di entrare nella scuola, ha sparato a due persone che si trovavano presso le vicine pompe funebri, mettendole in fuga. Poi, entrando, ha sparato a una guardia che vigilava sulla scuola, infine a due agenti della polizia locale accorsi subito sul posto.

Questo il racconto dell’Associated Press, del quale proponiamo altri passaggi: “Circa mezz’ora prima della sparatoria di massa, Ramos ha inviato il primo di tre messaggi online in cui avvertiva dei suoi piani”.

“[…] Ramos ha scritto che avrebbe sparato a sua nonna, poi che gli aveva sparato. Nell’ultima nota, inviata circa 15 minuti prima di raggiungere la Robb Elementary, ha detto che avrebbe sparato in una scuola elementare […]. Gli investigatori hanno detto che Ramos non ha specificato quale scuola” (sic).

“Ramos ha inviato i messaggi di testo privati ​​uno a uno tramite Facebook, ha detto il portavoce dell’azienda Andy Stone. Non era chiaro chi avesse ricevuto i messaggi”. Insomma, dati i messaggi e gli spari contro le pompe funebri e gli agenti di polizia, è legittimo porsi domande sulla tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine.

Domande che aumentano dopo aver letto un altro passaggio del resoconto dell’Associated Press: “Entrate! Entrate!” Hanno gridato le donne agli ufficiali subito dopo l’inizio dell’attacco, ha detto Juan Carranza, 24 anni, che ha visto la scena da casa sua, che è ubicata dall’altra parte della strada rispetto alla Robb Elementary School nella cittadina di Uvalde. Carranza ha detto che gli agenti non sono entrati”.

“Javier Cazares – la cui figlia Jacklyn, che faceva la quarta elementare,  è stata uccisa nell’attacco – ha detto di essere corso verso la scuola appena ha saputo della sparatoria e di esserci arrivato quando ancora la polizia era appostata fuori dall’edificio”.

“Sconvolto dal fatto che la polizia non stesse intervenendo, ha lanciato l’idea di irrompere nella scuola insieme ai tanti passanti” assiepati là fuori. “Vogliamo sapere perché i poliziotti non stanno facendo nulla, quando invece dovrebbero”, ha detto. ‘Si sarebbe potuto fare di più’”.

Certo, succede sempre, dopo ogni tragedia, che qualcuno evidenzi che qualcosa non è andata come avrebbe dovuto.  E accade anche, che certi dubbi abbiano una spiegazione banale. Ma ci sembrava ugualmente doveroso riportare quanto riferito dalla più autorevole agenzia di stampa degli Stati Uniti.

La strage di questa scuola si abbatte come una mannaia sulla politica americana, dilaniandola ancor più. I repubblicani continueranno nella loro tragica difesa del secondo emendamento, che conferisce ai cittadini il diritto di armarsi a tutela della propria libertà, e i democratici continueranno ad attribuire ai loro avversari tutte le ignominie che si stanno abbattendo sul suolo americano, obliterando le tante ascrivibili a loro, in patria e all’estero.

Così è della lotta politica, così è dei sacrifici umani. A novembre si svolgeranno le midterm. La lotta all’ultimo sangue per il controllo dell’Impero è appena iniziata.