Grasso in corsa con il Pd Il Pdl: così toghe meno libere
Tempo di lettura: < 1 minuteIl procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso abbandona la magistratura, con dimissioni irrevocabili, e “sale” anche lui in politica. Una decisione salutata da apprezzamenti e critiche. Quella dei magistrati che entrano in politica è una querelle vecchia e alquanto spuntata. D’altronde la storia della Repubblica italiana è piena di esempi più o meno illustri: dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, allo storico esponente della sinistra Luciano Violante, per passare al più recente pidiellino Nitto Palma, fino all’ultimo ingresso eccellente, quello del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Al di là delle polemiche e degli incoraggiamenti l’uomo ha certo una sua autorevolezza. Resta da vedere che effetto potrà avere la salita di Grasso sul carro del Pd: farà concorrenza al partito arancione di Ingroia e de Magistris? Oppure sarà un ponte tra le due realtà politiche? Per ora sono domande senza risposta. E forse per avere un qualche riscontro occorrerà attendere la chiusura delle urne.