18 Gennaio 2013

E ora nella Lista Monti scatta l'allarme L'operazione civica non decolla

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Stallo nei sondaggi per la Lista Civica di Mario Monti: dopo un’iniziale impennata sarebbe attorno al 10%, anche se alcuni sondaggisti lo danno addirittura al 6%. Tra l’altro, sembra che la lista dell’ex rettore della Bocconi stia drenando voti ai suoi alleati, in particolare all’Udc, che navigherebbe attorno al 4%, e al Fli che sarebbe ridotto al lumicino con un pallido 1% (ma l’evaporazione del partito di Fini era nelle cose, dopo il bisticcio con Berlusconi, lo scandalo della casa di Montecarlo e il balletto delle dimissioni-non dimissioni da presidente della Camera).

Comunque la novità è questa: il nuovo centro, che avrebbe dovuto sfondare e raggiungere agevolmente quota 20%, non arriva che alla metà. Che comunque è ancora un buon risultato: fondare un partito e, in prima battuta riuscire a racimolare il 10% dei voti degli italiani è cosa davvero ardua. La verità è che tante sirene s’aggiravano attorno a Monti e alla nuova creatura politica, immaginando l’impossibile.

Ora nuovi strateghi politici vorrebbero far risalire i sondaggi trasformando un compassato professore universitario in un battutista provetto, abile nello gestire i nuovi media (il famoso tweet del professore). Strategia che forse darà qualche risultato, ma difficilmente quelli sperati. In particolare la metamorfosi del professore potrebbe apparire ridicola, nuocendo alla credibilità che gli ha permesso finora di attrarre consensi. 

Ma al di là delle strategie, restano i numeri; che fotografano una realtà diversa da certe illusionistiche previsioni. Un po’ di umiltà può far bene alla politica italiana.

 

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