“Ma questi avrebbero deciso che la questione poteva aspettare fino al mattino successivo e non è stato emesso alcun allarme. I capi della sicurezza non hanno comunicato i segnali di un attacco imminente, non hanno allertato le truppe dell’IDF al confine, molte delle quali sono state uccise nelle loro postazioni, non hanno mosso i carri armati schierati nell’area e non hanno allertato le squadre locali di protezione civile delle comunità vicine”.
Motovedette in Cisgiordania?
Le disfunzioni dell’esercito israeliano continuano a interpellare. Tra le tante domande, ci permettiamo di porne una su un particolare apparentemente secondario.
Si è detto che il confine era sguarnito perché l’esercito era stato posizionato in Cisgiordania. Diciamo che sia vero, anche se risulta sempre strano che tale confine fosse sorvegliato al modo di quello di San Marino.
Ma ci permettiamo un dubbio. Si sa che il mare di Gaza è sorvegliato giorno e notte da motovedette e tanto altro. Ai palestinesi della prigione a cielo aperto di Gaza, infatti, era concesso di pescare a una distanza di uno o due chilometri da riva. Le cronache degli anni passati sono piene di barchini di pescatori affondati perché violavano tale disposizione.
Il giorno dell’attacco, Hamas ha fatto anche incursioni via mare, sbarcando i propri miliziani in Israele grazie a dei motoscafi. Anche le motovedette erano state spostate in Cisgiordania?