Usa: la nazione indispensabile che tiene unito il mondo?
Nel suo discorso alla nazione al ritorno da Israele, Biden, “ripetendo la panacea propria dell’apice del momento unipolare [del post Guerra Fredda], ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti devono sostenere entrambe le guerre in corso [Ucraina e Gaza] perché essi sono la ‘nazione indispensabile’ e che ‘la leadership americana è ciò che tiene insieme il mondo'”. Così Daniel Larison su Responsible Statecraft.
“Il presidente ha affermato anche che il successo dell’Ucraina e di Israele è ‘vitale per la sicurezza nazionale dell’America’, ma la spiegazione di tale affermazione equivaleva a poco più di una teoria del domino riverniciata, secondo la quale il fallimento in un teatro di guerra porterebbe disastri altrove”.
USA “nazione indispensabile”, dogma screditato
Larison contesta tale affermazione, suggerendo che se così fosse, gli Stati Uniti si sarebbero impegnati direttamente in entrambi i teatri di guerra. Peraltro, Larison spiega che la Russia non ha alcuna intenzione di allargare il fronte per scontrarsi con la NATO, Mentre, “nell’altro conflitto, sembra molto più probabile che, al contrario, le minacce dirette verso l’America aumenteranno se gli Stati Uniti si legheranno strettamente a Israele mentre porta avanti una guerra devastante contro Gaza”.
“L’ipotesi che gli Stati Uniti siano la ‘nazione indispensabile’ e che la sua leadership ‘tenga unito il mondo’ è un dogma di fede di un credo screditato. Non è vero; e ci sono moltissimi esempi, dal Vietnam all’Iraq alla Siria, di come la ‘leadership’ statunitense abbia alimentato divisioni e conflitti a scapito di tutti”.
“Questa convinzione dell’’indispensabilità’ dell’America [al mondo] ha alimentato alcuni dei peggiori errori e crimini della recente storia americana e ha indebolito e danneggiato profondamente la sicurezza statunitense e internazionale nei venticinque anni trascorsi da quando Madeleine Albright pronunciò quella frase”.
“È una convinzione sorprendentemente arrogante quella di ritenere che la sicurezza del resto del mondo dipenda dalla costante interferenza degli Stati Uniti. Quando applicato alla politica, condanna gli Stati Uniti a combattere o essere coinvolti in altro modo in guerre all’estero per il resto della loro esistenza“.
“Lungi dal tenere insieme il mondo, tutto ciò avrà un effetto destabilizzante e distruttivo in molte regioni, perché gli Stati Uniti continuano a cercare di dimostrare quanto sia ‘indispensabile’ nonostante il relativo declino”.
“Vale la pena ricordare che la formulazione della massima da parte della Albright non intendeva dire solo che il mondo dipende dagli Stati Uniti, ma che dipende dagli Stati Uniti perché ‘noi siamo al di sopra di tutti e guardiamo più lontano di altri paesi nel futuro’ e quindi gli Stati Uniti sono giustificati nell’usare la forza qualora lo ritengano opportuno”.
Previsioni e miopia
“Come ha osservato Andrew Bacevich, l’affermazione della Albright è insensata: ‘Gli Stati Uniti non vedono nel futuro più lontano dell’Irlanda, dell’Indonesia o di qualsiasi altro paese, indipendentemente da quanto antico o meno antico possa essere [lo Stato in questione]”.
“Gli Stati Uniti non hanno una speciale preveggenza o una maggiore comprensione del mondo rispetto ad altri paesi, e in molti casi è dolorosamente chiaro che i nostri leader hanno difficoltà a vedere anche ciò che è proprio davanti ai loro occhi”.
Quindi, Larison riporta la risposta del presidente degli Stati Uniti a una domanda in cui si metteva in dubbio la possibilità per gli Usa di sostenere due guerre. Così Biden: “’Siamo gli Stati Uniti d’America, per l’amor di Dio, la nazione più potente della storia – non nel mondo, della storia del mondo [….]. Possiamo occuparci di entrambe questi crisi e mantenere comunque la nostra difesa internazionale complessiva”.
“Nelle osservazioni del presidente – commenta Larison – si percepisce arroganza. Ignorare i limiti del potere degli Stati Uniti ha in genere portato il nostro governo a esagerare in modi pericolosi e autodistruttivi [le risposte alle crisi]. Dobbiamo sperare che l’eccessiva sicurezza del presidente non sia una minaccia per il nostro destino”.
“Il discorso di Biden potrebbe aver soddisfatto i sostenitori del ruolo ‘indispensabile’ dell’America, ma è destinato a deludere gli americani che non condividono quella convinzione” e sono tanti, secondo Larison (anche nel resto del mondo, si può aggiungere, in particolare laddove tale indispensabilità ha colpito più duramente).
“[…] Il presidente insiste sul fatto che [sostenere due guerre] è ‘un’investimento intelligente’ che ‘porterà benefici’, ma a un numero crescente di americani sembra non essere altro che un buttare soldi”.
L’investimento sanguinario delle guerre per procura
Peraltro, si può notare che altri hanno parlato di un investimento proficuo per quanto riguarda la guerra ucraina. Ad esempio il senatore Lindsey Graham, il quale ha dichiarato che “mai soldi americani sono stati spesi meglio”, perché mentre il conflitto ucraino non registra vittime americane (a parte quelli sotto copertura), lo stesso non vale per i russi, che invece “muoiono”.
Tale la cruda realtà della guerra per procura che si sta consumando nell’Europa dell’Est, dove gli ucraini sono chiamati a combattere “fino all’ultimo uomo“, parole ancora del senatore Graham, che evidentemente ha solo esplicitato in maniera brutale un convincimento diffuso a Washington.
Purtroppo, la follia dell’Impero non porta solo disgrazie al suo interno, ma al mondo intero. Tale la dinamica propria dell’insostenibile indispensabilità degli Stati Uniti d’America.
Al di là, è ovvio che l’idea che esista una nazione indispensabile che tiene unito il mondo è qualcosa di folle e anche alquanto grottesco. Ma tale mantra è ripetuto all’ossessione da media e leadership Usa. Ci credono davvero…