28 Settembre 2024

Il discorso di Netanyahu e l'annuncio della morte di Nasrallah

La morte di Nasrallah, se confermata, può precipitare la regione, e il mondo, nell'abisso - Nel 2006, guerra del Libano, il progetto per un Nuovo Medio Oriente generato dal caos costruttivo
Il discorso di Netanyahu e l'annuncio della morte di Nasrallah
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Israele afferma che nel bombardamento che ieri ha raso al suolo diversi palazzi e provocato centinaia di vittime civili a Beirut Sud è stato ucciso anche Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Ieri sera la notizia era stata smentita da Hezbollah, che però stamane, mentre scriviamo, non perseverano nella sconfessione, segno che l’informazione è presumibilmente veritiera.

Così, prendendo temporaneamente per buona la notizia, si può notare come l’omicidio del leader del movimento islamico sia avvenuto mentre Netanyahu si trovava all’Onu, a ostentare al mondo il suo trofeo di guerra in puro stile hollywoodiano.

Le bombe su Dahiya

Nel suo discorso, che ha avuto luogo prima dell’annuncio della morte di Nasrallah, ha dichiarato che il Libano avrebbe di fatto subito la sorte di Gaza, dal momento che ha affermato che il movimento islamico nasconde la proprie armi nelle case, nelle scuole e negli ospedali; ne consegue che, come è accaduto per la Striscia, tutte queste infrastrutture saranno trattate come obiettivi militari.

D’altronde, l’attacco alzo zero contro i palazzi di Dahiya, che ha fatto strame di civili innocenti, consumato nel corso del suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, non lascia spazio a dubbi sull’approccio delle autorità israeliane verso questo conflitto, nulla importando che finora la parte avversa avesse rispettato le regole di guerra, prendendo di mira obiettivi militari.

Le bombe ad alto potenziale sganciate su Beirut aprono le porte dell’abisso, sia per sua ferocia, sia per l’assassinio di Nasrallah, che ha sempre moderato le spinte più aggressive del suo movimento. Così la gioia che oggi dilaga in Israele potrebbe mutarsi in lutto, dal momento che tutto ciò sembra aprire uno scenario finora evitato, con una diuturna pioggia di missili sul suo territorio. Precipuo, nel caso, il proverbio che vuole che chi semina vento raccoglie tempesta.

Tale scenario è prospettato in una nota di al Akhbar, che riportiamo perché anch’essa precipua: “Israele si lanciato un’altra volta in una guerra totale. Indipendentemente dal risultato finale [cioè se sia o meno morto Nasrallah ndr.] del devastante raid messo a segno ieri prima del tramonto nella periferia [di Beirut], il nemico ha continuato ad intensificare la sua aggressione con il desiderio di spingere lo scontro verso un limite simile a quello che sta facendo a Gaza da circa un anno”.

قفزت اسرائيل مرة واحدة الى الحرب الشاملة. وبمعزل عن النتيجة النهائية لغارة الضاحية الضخمة قبيل غروب امس، واصل العدو التصعيد في عدوانه مع رغبة بدفع المواجهة نحو سقف شبيه لما يفعله في غزة منذ نحو عام. ويكفي ما حصل خلال اسبوعين الى الان، وما فعله العدو امس، ليقفل الباب امام اي نوع من التسويات التي يريدها مباشرة او من خلال حليفه الاميركي. وبالتالي، فان لبنان والمنطقة دخلا في مرحلة جديدة من المواجهة التي ستقود فعلا الى تغيير وجه المنطقة.

“Ciò che è accaduto nelle ultime due settimane e ciò che il nemico ha fatto ieri è sufficiente per chiudere la porta a qualsiasi tipo di soluzione esso desideri, direttamente o attraverso il suo alleato americano. Di conseguenza, il Libano e la regione sono entrati in una nuova fase di confronto che porterà a cambiare il volto della regione”.

Il Nuovo Ordine

D’altronde, le autorità israeliane era consapevoli che l’attacco avrebbe avuto tale esito, anzi era proprio questo lo scopo, non per nulla il nome in codice dell’operazione era “Nuovo Ordine”, come dettaglia il Timesofisrael. Israele e i suoi aggressivi sostenitori d’oltreoceano sperano di realizzare quanto tentarono, senza riuscirvi, al tempo della guerra contro Hezbollah del 2006.

IDF says operation to kill Nasrallah was code named ‘New Order’

Riportiamo da Gulfnews: “Dubai: era il giugno del 2006 quando l’ex Segretario di Stato americano Condoleezza Rice presentò al mondo il termine ‘Nuovo Medio Oriente’. Durante il decennio successivo l’amministrazione del presidente George W. Bush è stata ritenuta la causa dell’instabilità nella regione”.

“Durante una conferenza stampa congiunta con l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert, al culmine della guerra israeliana in Libano di quell’anno, la Rice affermò che ‘attraverso il Libano era stato lanciato un piano per un ‘Nuovo Medio Oriente'”.

“La Rice dichiarò che ‘ciò a cui stiamo assistendo ora [la guerra di Israele contro il Libano], in un certo senso, è una nascita, sono le ‘doglie del parto’, di un ‘Nuovo Medio Oriente’ e qualunque cosa facciamo [come Stati Uniti] dobbiamo essere certi di spingerci in avanti verso il Nuovo Medio Oriente [e] di non tornare più a quello vecchio”.

The ‘New Middle East’ and its ‘constructive chaos’

“[…] Il piano ‘Nuovo Medio Oriente’ è stato presentato pubblicamente da Washington e Tel Aviv nella prospettiva che il Libano sarebbe stato il punto di pressione per riallineare l’intero Medio Oriente e quindi scatenare le forze del ‘caos costruttivo”, come ha scritto Mahdi Darius Nazemroaya su Global Research, un centro di ricerca sulla globalizzazione canadese in articolo dal titolo “Piani per ridisegnare il Medio Oriente: il progetto per un “Nuovo Medio Oriente’.

Così Nazemroaya: “Questo ‘caos costruttivo’ – foriero di violenza e guerra in tutta la regione – è stato varato affinché Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele possano ridisegnare la mappa del Medio Oriente in base alle loro esigenze e ai loro obiettivi geostrategici”. Non riuscì allora, da vedere se riuscirà ora. Il buio incombe sul mondo, spes ultima dea.

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