Gli industriali tedeschi al governo: "In guerra per le materie prime"
Tempo di lettura: < 1 minute«Il governo di Berlino dovrebbe aiutare l’industria tedesca a garantirsi libero accesso alle materie prime e alle terre rare sparse per il mondo, se necessario anche con l’appoggio delle forze armate. È la richiesta avanzata da Dierk Paskert, direttore di “Alleanza per le materie prime”, una società che riunisce big come ThyssenKrupp, Bmw, Bosch, Volkwagen, Nayer e punta a lanciare progetti di cooperazione e sfruttamento di giacimenti di petrolio, gas e terre rare all’estero». Così iniza l’articolo della Stampa di oggi. In un’intervista all’Handelsblatt, Paskert invita anche a rafforzare i rapporti con i partner Ue e nella Nato in vista di una strategia comune su questa questione strategica. E osserva: «La presenza dell’esercito Usa nel Golfo Persico o il massiccio potenziamento delle forze navali cinesi serve proprio a proteggere questi interessi». Le dichiarazioni di Paskert, nella loro drammaticità, concorrono a fare chiarezza sulle guerre di questi anni, giustificate come interventi umanitari. Si torna al colonialismo o forse ad altro e più inquietante.