Magdeburgo: la strage del saudita strano strano
Davvero molto strano l’attentatore di Magdeburgo, il saudita Taleb Jawad Hussein Al Abdulmohsen. Giunto in Germania inseguito dalla magistratura di Riad per crimini aggravati e stupro, è stato accolto come nulla fosse, iniziando a lavorare come psichiatra in un ospedale pubblico. Forse le accuse che lo inseguivano erano false, un modo per colpire un dissidente, ma alla luce di quanto accaduto un controllo sarebbe stato utile.
Inoltre, i sauditi hanno più volte allertato le autorità tedesche sulla pericolosità dell’individuo, pericolosità peraltro segnalata anche da alcuni lettori del blog che aveva aperto, a suo dire, per aiutare quanti volevano fuggire dal Regno, persone, soprattutto donne, alle quali offriva i suoi servigi.
Le minacce via social e le interviste ai media
Sul blog aveva infatti lanciato a più riprese minacce di compiere crimini, segnalate dai lettori alla polizia tedesca. L’ultima segnalazione, nel 2023, quando “una ragazza saudita ha segnalato le minacce terroristiche di Abdulmohsen alla polizia tedesca tramite il suo account X ufficiale @BAMF_Dialog e tramite la sua e-mail ufficiale”.
“[La donna] Ha inviato diverse segnalazioni, avvertendo che Abdulmohsen aveva ripetutamente e pubblicamente minacciato di ((investire i tedeschi)) e ucciderli sui suoi account dei social media”, come si legge sul blog di Salman al-Ansari, che ripercorre la strana parabola dell’attentatore. Peraltro, l’Arabia saudita aveva chiesto l’estradizione di Al Abdulmohsen, del tutto ignorata.
Inoltre, nel 2014 gli era stata comminata una multa per “disturbo alla quiete pubblica” per aver minacciato di “commettere un crimine sulla falsariga dell’attacco terroristico islamico alla maratona di Boston nel 2013. Ciò emerge da una sentenza del tribunale distrettuale di Rostock”, resa pubblica da Die Welt. Insomma, le bizzarrie del personaggio fanno il paio con quelle della Sicurezza tedesca, che ha ignorato per decenni la sua pericolosità. Stranezze che pongono tante domande.
Obiettivo satanista
Né si comprende perché l’attentatore abbia preso di mira un mercatino di Natale, target che invece si addice perfettamente alla follia satanista del terrorismo di matrice takfira, che infatti aveva già preso di mira la folla che accalcava tali mercatini in passato (a Berlino e Strasburgo). Quei takfiri, va ricordato, che hanno preso il potere in Siria grazie ai soldi e alle armi di Stati Uniti e Israele.
Peraltro, suona alquanto strano che un pazzo simile abbia goduto della credibilità dei media mainstream. Nella interviste rilasciate nel 2019 sia alla Frankfurter Allgemeine che alla BBC (foto di copertina) veniva infatti interpellato in qualità di paladino dei diritti umani che riteneva violati nel Regno saudita.
Né si comprende perché non ci fosse neanche una transenna a isolare la strada dalla folla che è stata investita: anche se la memoria dell’attentato a Berlino si fosse ormai appannata, restava comunque la possibilità di un incidente involontario. Tante, troppe le leggerezze delle autorità.
L’Afd delenda est
L’attentato viene ora brandito dalle narrazioni, ufficiali e non, contro il partito nazionalista Alternative for Deutchland (Afd) perché l’attentatore avrebbe manifestato delle simpatie verso tale partito, tale la semplificazione di moda (come se le manifestazioni di simpatia di un criminale rendessero criminale il soggetto di tale simpatia).
L’establishment teutonico da tempo accarezzava l’idea di escludere dalle competizioni politiche l’Afd, la cui ascesa appare irreversibile dati gli evidenti deficit dei partiti tradizionali che hanno portato la Germania in una crisi economica della quale non si vede l’uscita.
Quanto avvenuto fornisce un’occasione per rilanciare la conventio ad exludendum verso l’Afd. Infine, interpella anche la tempistica: il 16 dicembre veniva sfiduciato il Cancelliere Scholz aprendo la via alle elezioni, quattro giorni dopo lo strano saudita portava a segno un attentato dopo che per anni il Terrore si era allontanato dall’Europa. Domande tante, risposte ancora insufficienti.