Trump: gli auguri di Putin e di papa Francesco. L'assenza di Zelensky
Scontato, ma ugualmente di interesse, il messaggio inviato da Putin a Trump – annunciato mentre presiedeva il Consiglio di Sicurezza russo – nel quale, oltre alle congratulazioni di prammatica, ha detto di accogliere “con favore l’atteggiamento di Trump e le sue parole sulla necessità di fare di tutto per scongiurare una terza guerra mondiale” (tema di stretta attualità); inoltre, ha ribadito l’apertura “al dialogo con la nuova amministrazione americana sul conflitto ucraino”.
Per parte sua, Trump ha incaricato i suoi assistenti di organizzare “una conversazione telefonica” con Putin, in attesa che si aprano le possibilità per un incontro ad oggi impossibile.
Il messaggio di Papa Francesco e le assenze
Di interesse anche il comunicato di auguri di papa Francesco. Se si confronta con quello inviato a Biden in occasione del suo insediamento, si notano tante differenze nei toni e tante sfumature ma, nella sostanza, spicca soprattutto il richiamo a Trump sulle criticità legate ai migranti. Richiamo scontato, data la sensibilità del Papa su tale dramma e l’approccio alla problematica del nuovo presidente e dei suoi elettori.
Ma al di là del particolare, risalta un piccolo cenno inusuale, quello nel quale Francesco chiede a Dio la “protezione” per il futuro presidente, cenno assente nell’augurio rivolto a Biden. Evidentemente anche in Vaticano comprendono i perigli ai quali va incontro il presidente Usa nel suo impegno, più volte ribadito, per la ricerca di una qualche soluzione alle varie conflittualità globali, altro tema presente nell’augurio papale.
Sulle presenze significative alla cerimonia ufficiale abbiamo già scritto e certo se ne possono aggiungere altre, come quella degli esponenti di alcuni partiti della destra europea e altri (vedi il Ceo di tik tok, ma era scontato).
Ma al di là delle facili interpretazioni su queste presenze, spiccano soprattutto le assenze per mancanza di invito dei tanti leader europei, un tempo potenti e che peraltro registrano tutti dei drammatici cali di consenso popolare. Ma soprattutto quelle del Commissario europeo Ursula von der Leyen e di Zelensky.
Su quest’ultima assenza, la caustica irrisione del figlio di Trump, il quale ha rivelato che il presidente ucraino ha “implorato” di essere invitato.
Trump aveva provato a essere conciliante con Zelensky, incontrandolo in campagna elettorale nonostante le abissali distanze, ma a tale approccio il presidente ucraino ha reagito in maniera scomposta, cercando in tutti i modi di divincolarsi dalle pressioni del presidente Usa per porre fine al conflitto. Certe acrobazie diplomatiche possono dare frutti, ma non sembra affatto il caso dell’ex comico prestato alla politica.