Napolitano rassicura l'Europa
Tempo di lettura: 2 minutiIn Germania, in visita ufficiale, Giorgio Napolitano rassicura i partner europei sulla stabilità del sistema Italia e sulla sua capacità di affrontare il futuro. «Serve un governo», ha chiosato il Capo dello Stato. E qui sta il problema, perché al momento la situazione continua a restare ferma.
Si registra la prima uscita pubblica di Renzi, che dopo aver letto di sue candidature vere o presunte a un po’ tutto (presidente del Consiglio, segretario del Pd e altro), ricorre a un messaggio mediatico per smentire. Sull’ipotesi Grillo, il sindaco di Firenze spiega che piuttosto che inseguirlo, occorre sfidarlo.
Da parte sua Bersani continua a tessere la tela, nel tentativo di coinvolgere i grillini in un governo post moderno.
A tutti e due risponde l’ex comico, che, sul suo blog, attacca Bersani accusandolo di voler far acquisti di grillini in parlamento e sul sindaco di Firenze scrive: “Renzi che come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie? Questi hanno la faccia come il… “. Fenomeno internazionale, ormai, quello di Grillo, con un guru della Goldman Sachs che ne elogia la portata di cambiamento, nonostante l’ex comico alimenti da tempo una critica feroce alle grandi banche, e il Guardian che intervista un altro guru, quello del movimento cinque stelle, Casaleggio. All’autorevole quotidiano britannico, Casaleggio ha ribadito la linea della non trattativa: il movimento voterà leggi specifiche, non entrerà a far parte di governi di coalizione.
Da parte sua Berlusconi tenta di intessere dialoghi, ma nuove inchieste lo mettono in difficoltà: quella per la presunta compravendita di parlamentari al tempo del governo Prodi e la condanna su un processo Mediaset, alla quale si aggiunge una pena accessoria di interdizione ai pubblici uffici che lo metterebbe fuori gioco dalla politica attiva.
Ma lo stallo non sembra destinato a una soluzione a breve. Tempi lunghi, ancora, vedremo.