Riuniti tutti i 115 cardinali ma il Conclave può slittare
Tempo di lettura: < 1 minuteIl cardinale vietnamita Jean-Baptiste Pham Minh Man è arrivato a Roma, buon ultimo dei porporati chiamati a eleggere il prossimo Pontefice. Ora i cardinali potranno mettere ai voti la data in cui inizierà il Conclave. Finora c’è stata certa pressione perché iniziasse l’11 marzo, anche per sottrarre i presuli al tiro al bersaglio che si è scatenato sui media nei loro confronti, nel timore che potesse essere condizionato l’esercizio del voto. Anche se a questo legittimo timore i media hanno aggiunto una motivazione ulteriore: quella di una scelta volta a favorire una candidatura già pronta. Ma di interpretazioni più o meno fantasiose, in questi giorni, se ne sono lette tante.
Ciò che è constatabile, invece, è che sia i presuli statunitensi che quelli tedeschi (questi ultimi per bocca del cardinale Walter Kasper, molto legato a Benedetto XVI) hanno confidato alla stampa la loro contrarietà a un extra omnes anticipato, per favorire una riflessione più approfondita.
Così la data dell’11 marzo, sbandierata da più parti, ora sembra essere meno certa. Dopo che i dubbi di tanti porporati sono stati resi pubblici, l’anticipo del Conclave verrebbe interpretato come uno strappo, una mancanza di armonia all’interno del Collegio cardinalizio. Ma sono tempi strani e tutto può accadere. Sta ai cardinali decidere sul punto, tramite elezione a maggioranza.