27 Marzo 2025

I bambini di Gaza e gli Erodiani impazziti

Sono 15.600 circa i bambini e i ragazzi uccisi a Gaza; quelli almeno identificati, uno a uno, altri sono ancora sotto le macerie, dalle quali forse non usciranno mai più
di Davide Malacaria
I bambini di Gaza e gli Erodiani impazziti
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“Ogni 45 minuti Israele uccide un bambino a Gaza. Ciò equivale a una media di 30 bambini uccisi ogni giorno negli ultimi 535 giorni. Dal 7 ottobre 2023 Israele ha ucciso almeno 17.400 bambini, di cui circa 15.600 sono stati identificati. Molti altri sono sepolti sotto le macerie, di cui la maggior parte sono probabilmente morti” (al Jazeera). E quella resterà la loro tomba per sempre: non ci sono bulldozer a Gaza, se non quelli israeliani intenti a fare tutt’altro, nessuna scavatrice. E anche quando si andrà a ricostruire, se mai avverrà, quelle macerie verranno semplicemente rimosse, e su di esse sarà sparsa una colata di cemento per permettere alle nuove case, se mai ci saranno, un più solido appoggio.

Israel-Gaza war in maps and charts: Live tracker

L’articolo di al Jazeera prosegue snocciolando le afflizioni dei bimbi e delle bimbe scampati alle bombe. Traumi indicibili anche per i fanciulli feriti, tanti dei quali sono stati operati senza anestesia, come per i tanti non colpiti direttamente, ma flagellati dalle restrizioni disumane imposte alla Striscia: fame, sete, malattie.

Così che il numero delle morti bambine del conflitto, vittime indirette per i documenti ufficiali, aumenta al parossismo (lo scorso ottobre il NYT pubblicò una lettera di 100 tra medici e infermieri americani che avevano lavorato a Gaza e che enumerava il totale dei morti, già allora, a oltre 118.000; oggi il totale accertato è di circa 50mila).

E poi i traumi. Non solo il terrore, le bombe, ma anche la perdita di amici, genitori, parenti. Metà dei 2.3 milioni di residenti di Gaza, quanti ne annoverava la Striscia all’inizio delle ostilità, erano bambini, annota ancora al Jazeera. Ed è su di loro che si è abbattuta più implacabile la mannaia.

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Erodiani impazziti

Ritorna alla mente un cenno che riprendiamo, parafrasando, da Pasolini, che il poeta ebbe a indirizzare ad altri che non agli attuali carnefici di Gaza, ma che sembra attagliarsi perfettamente sia a questi che alle giustificazioni che essi, e i loro tanti conniventi in giro per il mondo, danno di volta in volta a questo mattatoio a ciclo continuo. Ecco, tale follia sanguinaria, che di giorno in giorno rinnova i suoi indicibili orrori, è opera di “Erodiani impazziti, macabramente privi di senso del ridicolo” (dal Pietro II).

Israel-Hamas Mediators Say Gaza Cease-fire Talks Have 'Reached a Dead End'

E nulla sembra fermare questa macchina omicida. Trattative per la tregua in stallo, anzi in un “vicolo cieco”, come annota Haaretz. E ciò nonostante la proposta avanzata dall’Egitto, che prevede  la liberazione di cinque ostaggi vivi nel primo giorno in cui venga concordato il cessate il fuoco e altri cinque ostaggi vivi rilasciati ogni 7-10 giorni, nel corso dei quali dovrebbero prendere forma le trattative per stabilire una tregua duratura. Un piano rivelato ieri dal Timesofisrael, ma che Israele dichiara di non aver ricevuto (mentre scrivevamo questa nota la Reuters ha lanciato la notizia che il Cairo avrebbe ricevuto segnali positivi da Tel Aviv sulla proposta; si spera, ma senza nutrire facili illusioni).

Egypt sees positive signals on Gaza ceasefire talks, sources say

L’America, che aveva provato a portare avanti la trattativa (fosse anche solo per far guadagnare consensi al presidente) si è ritratta, almeno temporaneamente, con l’amministrazione Trump costretta sulla difensiva dallo scandalo della violazione della segretezza della riunione sui bombardamenti contro gli Houti, con i suoi avversari che gridano allo scandalo per la violazione, nulla importando delle bombe lanciate sulle case del fin troppo martoriato Yemen (ma questa è un’altra storia, anzi no).

L’orrore

Così concludiamo con l’analisi dettagliata dei bambini uccisi a Gaza, identificati uno a uno, e con i commenti con cui al Jazeera ha voluto accompagnare tale analisi, perché si parla di vite e non di numeri.

I bambini e i ragazzi uccisi a Gaza, in totale 15.613, sono in prevalenza maschi, 8.899, mentre le bimbe e le ragazze 6.714. Ma piace rilevare che al Jazeera ha scelto di ricordarli come “figli” e “figlie”, evocando in tal modo il dolore indicibile dei genitori, quelli rimasti in vita ovviamente.

Almeno 825 vittime non avevano neanche compiuto un anno; 895 avevano compiuto un anno, ma non avevano ancora mosso neanche il primo passo; 3.266 sono stati uccisi in età prescolare, tra i due e i cinque anni, private del gioco, della scoperta del mondo e delle semplici meraviglie della crescita; 4.032 le vittime tra i sei e i dieci anni, con alle spalle aule vuote e uniformi scolastiche appena indossate.

3.646 le vittime tra gli 11 e i 14 anni, studenti di scuole medie scampati a tre guerre (2012, 2014, 2021), ma non alla quarta; infine, 2.949 avevano tra i 15 e i 17 anni, l’età in cui ci si affaccia al mondo: svaniti i loro sogni di indipendenza, come anche il futuro, che mai vedranno; di questi, i diciassettenni hanno vissuto sulla loro pelle quattro guerre (2008-09, 2012, 2014, 2021) e sono morti alla quinta…

L’orrore… l’orrore, ripeteva il colonnello Kurtz nel monologo conclusivo di Apocalypse now, “l’orrore ha un volto”, diceva. E oggi ha il volto della flagellata Gaza, di tutti quei bambini, di tutti quei palestinesi e quelle palestinesi su cui imperversano le armi americane, inglesi, francesi, e perché no, anche italiane, per citare solo alcuni dei Paesi coinvolti in questo genocidio di inizio millennio.

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