Papa Francesco: Dio è un papà per noi
Tempo di lettura: 2 minuti«La nostra fede si fonda sulla Morte e Risurrezione di Cristo, proprio come una casa poggia sulle fondamenta: se cedono queste, crolla tutta la casa». Queste le parole del papa nell’udienza generale in piazza San Pietro del 10 aprile. Citando l’inizio della Prima Lettera di san Pietro, il vescovo di Roma ha continuato: «L’Apostolo ci dice che con la Risurrezione di Gesù qualcosa di assolutamente nuovo avviene: siamo liberati dalla schiavitù del peccato e diventiamo figli di Dio, siamo generati cioè ad una vita nuova. Quando si realizza questo per noi? Nel Sacramento del Battesimo». «San Paolo nella Lettera ai Romani scrive: voi “avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: ‘Abbà! Padre!’”. E’ proprio lo Spirito che abbiamo ricevuto nel battesimo che ci insegna, ci spinge, a dire a Dio “Padre”, e meglio “Abbà” è “papà”, così è il nostro Dio, è un papà per noi». Tuttavia questa «relazione filiale con Dio non è come un tesoro che conserviamo in un angolo della nostra vita», ha proseguito papa Francesco, ma «dev’essere alimentata ogni giorno con l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, la partecipazione ai Sacramenti, specialmente della Penitenza e dell’Eucaristia, e la carità», perché «la tentazione di lasciare Dio da parte per mettere al centro noi stessi – ha spiegato – è sempre alle porte e l’esperienza del peccato ferisce la nostra vita cristiana, il nostro essere figli di Dio». Invece «solo comportandoci da figli di Dio, senza scoraggiarci per le nostre cadute, per i nostri peccati, sentendoci amati da Lui, la nostra vita sarà nuova, animata dalla serenità e dalla gioia».
Quindi ha concluso: «Cari fratelli e sorelle, a chi ci chiede ragione della speranza che è in noi, indichiamo il Cristo Risorto. Indichiamolo […] soprattutto con la nostra vita di risorti. Mostriamo la gioia di essere figli di Dio, la libertà che ci dona il vivere in Cristo, che è la vera libertà, quella che ci salva dalla schiavitù del male, del peccato, della morte! Guardiamo alla Patria celeste, avremo una nuova luce e forza anche nel nostro impegno e nelle nostre fatiche quotidiane. E’ un servizio prezioso che dobbiamo dare a questo nostro mondo, che spesso non riesce più a sollevare lo sguardo verso l’alto, non riesce più a sollevare lo sguardo verso Dio. Grazie!».
Ampi brani dell’udienza sono riportati sul sito della Radio Vaticana.