21 Aprile 2013

Quella croce sulla cima dei monti, per guardare più in sù

Quella croce sulla cima dei monti, per guardare più in sù
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«Ogni volta che parto per un’ascensione spero sempre di trovare una croce sulla cima». Così sull’Avvenire del 18 aprile Oreste Forno, alpinista himalayano negli anni ’80 e ’90. «Per me – aggiunge – la croce è un forte segno di paternità, di un rapporto con un Altro che mi chiama ad andare oltre le vette delle montagne». Ricordando i suoi “pellegrinaggi verticali”, effettuati tra il 2003 e il 2005 sulle amate vette lombarde, Forno racconta delle sue notti trascorse in montagna in compagnia della croce: «Sul Tresero e sul Monte alle Scale la vedevo stagliarsi contro le stelle. In quelle lunghe ore è stato per me un conforto, mi ha ricordato che non ero solo sulla Terra ma che, oltre alla mia famiglia, c’era Qualcuno che mi voleva bene e che mi spingeva ad andare oltre la vetta, a spingere lo sguardo più in alto delle cime per essere un uomo, un marito e un padre migliore».

 

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