Papa Francesco: la Chiesa, tra le persecuzioni del Mondo e la consolazione del Signore
Tempo di lettura: 2 minuti«Proprio nel momento in cui scoppia la persecuzione, scoppia la missionarietà della Chiesa». Così Papa Francesco nell’omelia della messa del 23 aprile celebrata nella Cappella Paolina in Vaticano. Commentando la prima lettura del giorno, il pontefice ha ricordato di come i primi cristiani avessero diffuso il Vangelo anche tra i gentili: «Avevano questo fervore apostolico dentro, e la fede viene diffusa così!». «Ma a Gerusalemme – ha proseguito – qualcuno, quando ha sentito questo, è diventato un po’ nervoso e hanno inviato Barnaba in “visita apostolica”; forse con un po’ di senso dell’umorismo possiamo dire che questo sia l’inizio teologico della Dottrina della Fede: questa visita apostolica di Barnaba. Lui ha visto […] che le cose andavano bene. E la Chiesa così è più Madre, Madre di più figli […] Madre che ci dà la fede, Madre che ci dà l’identità. Ma l’identità cristiana – ha proseguito – non è una carta d’identità: l’identità cristiana è l’appartenenza […] alla Chiesa Madre». Poi, spiegando come ogni annuncio cristiano inizi con una persecuzione e finisca con la gioia, ha aggiunto: «Se noi vogliamo andare un po’ sulla strada della mondanità, negoziando con il mondo […], mai avremo la consolazione del Signore. E se noi cerchiamo soltanto la consolazione, sarà una consolazione superficiale, non quella del Signore: una consolazione umana. La Chiesa sempre va tra la Croce e la Resurrezione, tra le persecuzioni e le consolazioni del Signore. E questo è il cammino: chi va per questa strada non si sbaglia».