La carne di Gesù e il ventre di Maria
Tempo di lettura: < 1 minuteIn un articolo apparso sull’Osservatore romano del 9 maggio dal titolo Oggi colmi di gioia Colei che ti ha partorito, Manuel Nin, rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma, parla dei tropari bizantini chiamati theotòkia, «testi che rendono presente la figura della Madre di Dio (theotòkos) nella liturgia del giorno o della festa che si celebra» e nei quali la figura di Cristo «viene messa in luce dalla figura di sua madre». Nell’articolo, Padre Nin sottolinea come la liturgia bizantina nella festa dell’Ascensione metta in rilievo «il collegamento tra l’Incarnazione del Signore e la sua Ascensione celebrate come ricreazione della natura umana» (anche se la liturgia bizantina, spiega Nin, più che «natura umana», «privilegia l’espressione “carne”»). In uno dei tropari riportati da padre Nin vi è un bel paragone tra il grembo di Maria, riempito nell’Incarnazione dal Signore stesso, e il grembo dell’Ade svuotato dallo stesso Signore nella sua risurrezione: «Beato il tuo ventre, o tutta immacolata, perché inesplicabilmente è stato degno di contenere colui che prodigiosamente ha svuotato il ventre dell’Ade: supplicalo di salvare noi che a te inneggiamo».