I narcos all'assalto degli Usa
Tempo di lettura: < 1 minute«Un cerchio: rosso, giallo, blu. Le tinte variano. Accanto, l’iconografica spiega: ad ogni colore corrisponde l’influenza di un gruppo di narcos, i cosiddetti cartelli: Sinaloa, Golfo, Los Zetas, Tijuana. Non è la mappa del Messico anche se i nomi potrebbero ingannare. La carta mostra il territorio a nord del Rio Bravo, cioè gli Stati Uniti. L’Onu aveva lanciato l’allerta fino dal 2010: “Le organizzazioni messicane dominano l’offerta di cocaina, eroina e metanfetamine negli Usa”. Finora, però, si credeva che le ‘mafie latine’ gestissero il business a distanza, tramite redditizie alleanze con la criminalità locale. Non che – come ha affermato il dipartimento di Giustizia di Washington – fossero ormai uscite dall’ex ‘giardino di casa’ per insinuarsi stabilmente in oltre mille tra città e metropoli statunitensi. Una “sfida impegnativa” che “ci preoccupa”, ha detto il capo dell’Agenzia anti-droga Usa, Jack Riley». Così Lucia Capuzzi, sull’Avvenire del 9 maggio, in un articolo intitolato Mani dei narcos su mille città Usa.