Pd, tra veti incrociati di corrente riprende quota il reggente esperto
Tempo di lettura: 2 minutiDomani si svolgerà l’assemblea nazionale del Pd per sostituire il segretario dimissionario Bersani. Tanti i nomi che girano, il più gettonato è quello del capogruppo alla Camera Roberto Speranza. Ma è giovane e molti esponenti del partito preferirebbero un esperto. Così avanza il nome di Fassino. Ma le sorprese sono dietro l’angolo. Basta pensare a quel che è avvenuto al momento della votazione per Prodi al Quirinale…
Il partito deve rimettere a posto i cocci dopo gli scossoni degli ultimi tempi. E trovare nuove strade: tra queste, quella di un rapporto con la sinistra estrema del Sel.
Ma ancora più importante sarebbe trovare un modo di rappresentare le istanze del lavoro e degli ultimi. La sinistra storica, con tutti i suoi errori ideologici, era nata per questo. E in un momento in cui la povertà morde in profondità le carni degli italiani, avere un partito di sinistra che guarda più alle banche e alle imprese (e soprattutto alle battaglie contro Berlusconi) piuttosto che ai lavoratori è un’ulteriore tragedia.
Altra espressione politica candidata a rappresentare le istanze dei cittadini in difficoltà è il movimento Cinque stelle. C’è un po’ di maretta all’interno, perché il purismo con il quale si chiedeva ai parlamentari del movimento un decurtamento volontario della paga, si è infranto contro la realtà umana. E Grillo è dovuto scendere a Roma dalla nativa Genova per parlare ai suoi per chiedere di ottemperare. Ben venga il taglio dello stipendio, ma certo questa iniziativa non può essere “venduta” come innovativa: anche gli eletti del Pci si impegnavano a un abbassamento volontario del compenso, versando parte di questo per le necessità del partito.
Grillo ha più volte promesso di rivoltare il Parlamento come un calzino e di essere in grado di favorire una ripresa economica. Finora ha esercitato il suo diritto di tribuna, ma le elezioni gli hanno conferito la forza di fare. Vedremo se sarà in grado di realizzare almeno parte di quanto “urlato” finora.