11 Luglio 2013

Tolleranza zero con i Fratelli musulmani

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Mandato d’arresto per la guida dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie,  e per altri nove esponenti di primo piano della Fratellanza. La magistratura egiziana si è mossa, con un atto che non lascia ben sperare. Se finora si era pensato che si potesse giungere a un negoziato che includesse anche il più importante movimento islamico del Paese nel gioco democratico, quella di ieri è una doccia fredda. La persecuzione contro la Fratellanza da parte dei poteri forti dell’Egitto continua. Alimentando lo scontro con la fazione avversa. già perseguitata ai tempi di Mubarak. Uno scontro nel quale rischiano di rimanere schiacciate quelle forze laiche che sono riuscite a ottenere per El Baradei la vicepresidenza del Paese; di converso il conflitto in atto rischia di consegnare le masse islamiche all’estremismo, corroborando il fanatismo salafita, già forte del sostegno, anche economico, che giunge  a questa formazione dai vari Paesi del Golfo. E in auge sembra essere tornato anche il vecchio apparato  di Mubarak (Tahrir è un lontano ricordo), anzitutto tra i militari, che nel caos, si stagliano come l’unico potere forte del Paese.

Ad oggi ancora la tensione non ha tracimato. Ma basta poco perché accada. Ad esempio basta che si esegua il mandato spiccato dalla magistratura: se davvero la polizia dovesse presentarsi nella sede dei Fratelli musulmani per arrestare Badie, questi non potranno che reagire.

Tante incognite all’orizzonte. Un orizzonte, in ogni caso, fosco.

 

 

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