Napolitano: larghe intese nel '76 ebbero coraggio
Tempo di lettura: < 1 minuteGiorgio Napolitano elogia la stagione del compromesso storico, quando, nel ’76, Pci e Dc ebbero il coraggio di trovare un’intesa per condurre il Paese fuori da una fase difficile. Allora le minacce alla stabilità della democrazia italiana si chiamavano «inflazione e situazione finanziaria fuori controllo», nelle quali s’intravede un parallelismo con l’attuale condizione italiana, ma a questa si sommava anche «l’aggressione terroristica allo Stato democratico come degenerazione ultima dell’estremismo demagogico». Insomma, ci sono differenze tra ora ed allora, ma anche punti di contatto. Ed è proprio per queste somiglianze che Napolitano ha voluto parlare dell’argomento: parlava a un convegno dedicato a Gerardo Chiaromonte, ma era di attualità che voleva parlare, invitando i capi dei maggiori partiti italiani a ritrovare quel «coraggio» che caratterizzò quell’epoca. Certo, allora a guidare la Dc c’erano Moro, Andreotti, Fanfani, Zaccagnini e altri, oggi alla guida del centrodestra c’è Berlusconi, e si tratta di ben altro spessore politico. Stessa cosa vale per la sinistra, allora guidata da Berlinguer, coadiuvato da uomini come Chiaromonte appunto, e lo stesso Napolitano (allora inviato negli Usa a tentare di attutire l’anticomunismo americano), oggi Bersani, Renzi, D’Alema, Vendola… Ma, mutatis mutandis, convergenze sono possibili, auspicabili, anche oggi.
Proprio per cercare punti di contatto si incontreranno Bersani e Berlusconi, anche se ancora l’appuntamento non è stato fissato. Verrà fatto in questi giorni, dopo che i vari mediatori avranno concordato i punti essenziali sui quali si snoderà il colloquio. Nella speranza che serva a qualcosa.