17 Luglio 2013

Alfano: io e Letta all'oscuro

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Si difende Alfano, relazionando al Senato sul pasticciaccio Ablyazov. L’inchiesta interna sul caso del rimpatrio forzato di Alma Shalabayeva, moglie dell’esule, e di sua figlia, viene letta in un’aula carica di tensione. Dettaglia tempi e persone coinvolte nell’anomala espulsione, la relazione del Capo della Polizia Alessandro Pansa. E solleva da ogni responsabilità il ministro degli Interni Alfano. Tutta colpa di funzionari troppo solerti e pasticcioni, spiega il documento. Due di questi hanno già pagato: si tratta del capo di Gabinetto del ministro, Giuseppe Procaccini, che ieri si è dimesso, e del responsabile della segreteria del capo del Dipartimento della Pubblica sicurezza, prefetto Alessandro Valeri, per il quale è stato annunciato un avvicendamento.

Il Pdl plaude l’intervento di Alfano, il Pd resta gelido. Perché la relazione non ha convinto affatto l’opposizione, i grillini anzitutto, e parte dei democratici. Insomma, la partita resta aperta. E venerdì c’è il voto sulla richiesta di dimissioni del ministro avanzata da Sel e M5S. Si prevede bufera.

Due elementi da segnalare nel caos della vicenda: l’attivismo di Renzi, che non vuole mollare la presa. Ha chiesto a Letta di riferire al Parlamento, assumendosi in prima persona la responsabilità di difendere Alfano. In questo modo, l’eventutale caduta del Ministro degli Interni, possibile anche a seguito di nuove rivelazioni, decreterebbe automaticamente la fine del governo, chiudendo le porte ad eventuali uscite di sicurezza – una ipotesi avanzata per limitare i danni prevede le dimissioni di Alfano dagli Interni, ma non da vicepremier. L’altro obiettivo di Renzi è quello di screditare Letta, che potrebbe – il condizionale è d’obbligo – rappresentare un avversario temibile alle primarie del partito democratico.

Altro dato da segnalare è un articolo della Stampa che annota il congelamento dei beni di Ablyazov in Inghilterra, circa 3.5 miliardi di euro. Un provvedimento emesso dall’Alta Corte, la quale sta indagando sul tesoro del kazako esule a Londra: l’accusa è appropriazione indebita. Ablyazov, tra l’altro, rischia un’incriminazione per aver mentito ai magistrati. Insomma, anche l’Alta Corte inglese pare assecondare le accuse mosse contro di lui dalla madrepatria, che rivuole indietro i soldi che l’oligarca si è portato via al momento di espatriare.

 

 

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