Berlusconi frena: non attaccheremo Monti
Tempo di lettura: < 1 minuteIn partenza per Malindi, forse per ostentare ancora di più il suo disinteresse per le vicende interne del partito, Berlusconi ha dichiarato che la campagna elettorale non sarà caratterizzata da attacchi a Monti. Così il Cavaliere: «Non faremo una campagna elettorale contro Monti. Siamo però convinti che l’austerità imposta dall’Unione Europea, a noi come ad altri Paesi, su pressione di una Germania che svolge un ruolo di Paese egemone, con un’egemonia non solidale, ma egoista, abbia immesso l’economia in una spirale recessiva senza fine». Con queste dichiarazioni, Berlusconi lascia aperto uno spiraglio, anche ampio, di un sostengo a un Monti bis.
Intanto sulle primarie del Pdl è caos. Mancano i fondi necessari per il loro svolgimento e Berlusconi ha già fatto sapere che non sarà lui a provvedere.
Insomma, per i dirigenti del Pdl che hanno avviato la rivolta anti Cavaliere sono tempi duri. E la possibilità che il loro mentore rovesci il tavolo per agire di nuovo in prima persona è sempre più alto.
Intanto le elezioni anticipate non sono più un tabù: dopo il Pdl, anche Casini ha ventilato l’ipotesi, di accorparle alle regionali del Lazio e della Lombardia. Per risparmiare, ha detto il leader dell’Udc. In realtà potrebbero servire per arrivare ad elezioni prima che l’onda anomala di Grillo cresca ancora di più: se si andasse al voto prima alle regionali, con un risultato analogo a quello della Sicilia, il movimento a cinque alle elezioni di primavera rischia di travolgere i partiti tradizionali.
L’ipotesi di un nuovo centro, oggetto di alcuni convegni a Todi, sembra appartenere al passato.