Berlusconi: lo spread? "Imbroglio tedesco" E Berlino lo attacca
Tempo di lettura: 2 minutiIn una telefonata a Mattino cinque, trasmissione televisiva di Mediaset, Silvio Berlusconi ha iniziato, di fatto, la sua campagna elettorale. Nella conversazione, critiche al governo Monti, che a suo parere ha sancito la subalternità dell’Italia agli interessi stranieri, con particolare riferimento alla Germania, e alla smodata importanza data allo spread, ignoto ai più fino a poco tempo fa. Critiche che riecheggiano tante valutazioni, espresse anche da sinistra, contro la tecnocrazia al potere e la sovranità limitata dell’Italia al tempo del governo dei tecnici.
Ovviamente le parole di Berlusconi hanno causato reazioni, anche internazionali, soprattutto in Germania dove si teme la diffusione di un sentimento anti-tedesco.
Significativa la presa di posizione di alcuni esponenti politici legati al mondo di Cl, che per bocca dell’eurodeputato Mario Mauro e del direttore di Tempi, Luigi Amicone, hanno preso le distanze da Berlusconi. Una scelta preceduta dal sostegno, autonomo rispetto alle scelte del partito, di Roberto Formigoni alla lista di Gabriele Albertini a Milano. Una rottura che fa presagire un transito ufficiale verso la galassia centrista.
Per Cl, però, un’altra tegola: dopo lo scandalo della sanità lombarda, a finire nel mirino della magistratura è la Fondazione che organizza il Meeting di Rimini, accusata di aver falsato i bilanci per ottenere fondi pubblici. Dalla Fondazione dichiarano che è tutto in ordine.
Intanto, nel variegato mondo centrista si attende la decisione di Monti, il quale, pur continuando a indugiare, dichiara che continuerà a far politica. In quale forma, si vedrà. Ma Casini mostra i primi segnali di impazienza: se non sarà lui a guidare il centro, si troverà un altro. Tra le varie possibilità, c’è chi individua due nomi su altri: il patron della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo o l’ex banchiere Corrado Passera.
Anche Maroni prende le distanze dal Cavaliere e chiede un suo passo indietro, che difficilmente arriverà.