"Cavaliere ineleggibile" La mozione dei 5Stelle minaccia anche il governo
Tempo di lettura: 2 minutiSi accende la battaglia per l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Secondo alcuni esponenti del Pd, una legge del ’57, ancora in vigore, vieterebbe al proprietario di Mediaset di sedere in Parlamento perché titolare di una concessione di Stato. Una querelle sollevata da tempo, ma che ora si è arricchita di altri protagonisti, dal momento che anche il movimento Cinque stelle spinge in questa direzione. Non solo: questi ultimi chiedono ora la presidenza della Giunta per le elezioni o l’immunità, posizione dalla quale si possono stringere i tempi sulla questione, accelerando un’eventuale estromissione di Berlusconi dal Parlamento.
La vicenda è esplosiva perché se il Cavaliere decadesse, sarebbe probabile anche la caduta del governo Letta: difficile immaginare che il Pdl possa continuare a sostenere un governo che ne esilia il padre fondatore.
Grillo fa il suo mestiere: attaccare sul punto, al di là della vittoria o meno sulla questione, costringe il Pd, o almeno una sua parte, a schiacciarsi sul Pdl, mettendo a nudo, a suo dire, l’omogeneità dei due schieramenti e presentandosi al Paese come l’unica vera opposizione al sistema.
Apparentemente contro tale prospettiva è Matteo Renzi che ha polemizzato contro questa “trovata”, spiegando che non è con cavilli giuridici che si fanno fuori gli avversari, ma con la politica. In realtà, però, anche lui spera in un governo di breve durata, così da tornare presto in pista e prendere in mano il centrosinistra (e magari il Paese). Lo ha detto chiaramente ieri, affermando che questo governo deve fare la legge elettorale, qualche riforma necessaria e poi andare al voto.
Altro conflitto in corso è quello sul disegno di legge proposto da alcuni esponenti del Pd, in particolare la Finocchiaro e Zanda, che di fatto nega la possibilità ai movimenti che non hanno personalità giuridica di concorrere alle elezioni. Provvedimento che sembra disegnato ad hoc contro il M5S che, per scelta, è liquido e non ha alcuna forma di registrazione. Ovviamente la proposta ha scatenato le ire di Grillo e dei suoi, rendendo il destino del disegno di legge alquanto incerto, anche perché sembra avere diversi profili di incostituzionalità.
Ma sia la querelle sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi sia il tentativo di affossare Grillo hanno due tratti comuni: quello di voler cancellare l’avversario politico tramite cavilli di legge e quello di interessarsi più delle elezioni prossime venture che dell’attuale governo. Non è un buon segnale per Enrico Letta e per la durata del governo.