Daccò condannato anche in appello "Così ha sottratto 35 milioni"
Tempo di lettura: < 1 minuteNel processo di Appello confermata, seppur con una limatura (nove anni anziché dieci), la condanna a Pierangelo Daccò, imputato di concorso nella bancarotta del San Raffaele di don Verzè. Nell’inchiesta sui rapporti tra la Regione Lombardia, la fondazione Maugeri e il San Raffaele, Daccò è imputato assieme a Roberto Formigoni di corruzione; in una dichiarazione spontanea, il faccendiere vicino a Cl si è difeso per l’ennesima volta negando di aver rappresentato il San Raffaele nella Regione e di aver pagato tangenti.
Per Formigoni, però, si apre un altro fronte giudiziario: sarebbe coinvolto nel procedimento che vede coinvolto un altro suo amico, l’ex consigliere regionale Massimo Gianluca Guarischi, per una vicenda analoga alla precedente: Guarischi, consulente di una ditta di apparecchiature sanitarie, avrebbe vantato i suoi rapporti privilegiati con il Presidente della Regione per ottenere dal titolare della stessa soldi che sarebbero serviti ad agevolare la vendita di tali apparecchiature agli ospedali lombardi. Anche per Formigoni gli esami non finiscono mai.