Draghi pronto agli interventi. L'Ocse: la Bce faccia in fretta
Tempo di lettura: < 1 minuteMario Draghi, presidente della Banca centrale europea, è atteso per una riunione a porte chiuse presso la commissione per i problemi economici e monetari del parlamento europeo. Da questa audizione dovrebbe uscire la bozza di un nuovo e più incisivo documento per affrontare la crisi euro, in particolare il nodo dello spread, destinata alle 17 banche centrali europee. Un passo significativo per quanto riguarda l’agenda economica dell’eurozona, giunta a un nodo cruciale. Intanto il presidente dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce le trenta economie più sviluppate del mondo, ha lanciato un appello: «Non bisogna permettere a nessuno Stato di lasciare l’euro, la Bce dovrebbe fare di più. I fondi salva Stati Efsf ed Esm non bastano». Anche dalla Spagna giungono sollecitazioni per sbloccare la situazione di ristagno: il premier Mariano Rajoy ha infatti rilanciato l’idea degli eurobond che, ha sostenuto, potrebbero essere varate in un processo a medio termine, in tre tappe. Il 12 settembre è attesa la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla compatibilità tra fondo salva Stati, Efsm ed Esm, e la Carta fondamentale tedesca.