Governo Letta, il nodo Pdl
Tempo di lettura: < 1 minuteSono iniziate le trattative per la formazione del nuovo governo. Enrico Letta è stretto da una parte da esponenti del Partito democratico, alquanto rigidi nei confronti di un governo di larghe intese (Vendola non è della partita: il Sel farà opposizione responsabile, ha detto), dall’altra dalle richieste del Partito delle libertà volte a imporre una rappresentanza di peso del loro partito, altrimenti, minacciano i suoi leader, non ci sarà nessun sostegno al governo. Le richieste del Pdl hanno un’intensità nuova, dal momento che i sondaggi lo danno in forte crescita. E il Pd non può permettersi di andare al voto, pena una sconfitta devastante. Così il governo si farà e il Pd cederà ad alcune delle richieste di Berlusconi che, ad oggi, sembrano indigeribili. Della partita sarà anche Scelta civica, che cerca di riproporre la Cancellieri al ministero dell’Interno. Non ci sarà, invece, Grillo che continua a tuonare contro l’operazione messa in cantiere da Napolitano, né, sembra, la Lega.
Proprio ieri Napolitano ha ricevuto una telefonata dal Papa, informale, com’è nello stile di Francesco. Una conversazione breve, nella quale il vescovo di Roma si è detto «commosso» della disponibilità data da Napolitano a tornare al Quirinale, «Ho chiamato, signor Presidente, per ringraziarla per il suo esempio», ha detto il vescovo di Roma al suo interlocutore.