Grillo adesso frena sulle espulsioni e invia due controllori alle Camere
Tempo di lettura: < 1 minuteBeppe Grillo si arrabbia sul web e spiega ai suoi come il voto fosse un trappola concordata tra i due partiti maggiori: il Pdl avrebbe presentato un nome irricevibile per far passare il candidato del fronte opposto, quel Grasso presentato appunto dal Pd. Trappola in cui sarebbero caduti i grillini del Senato. Spiegato il trucco, almeno stando alla sua ricostruzione, Grillo rinvia l’espulsione dei suoi che hanno votato Grasso, colpevoli più che di tradimento, di aver preso lucciole per lanterne, e invia due fedelissimi a vigilare sui due capogruppo affinché non si ripetano casi del genere, che potrebbero causare un terremoto nel movimento già in subbuglio per il voto contrario ai desiderata di Grillo. Inizia la partita del Quirinale, in vista della quale tutti i partiti hanno iniziato a scaldare i motori: Grillo non vuole ulteriori scherzi.
Sul punto, Bersani si è già detto disposto a dialogare con Berlusconi, il quale, tra l’altro, ha già annunciato che la carica spetterebbe al suo partito, invocando una sorta di par condicio per le elezioni delle massime cariche dello Stato finora appannaggio della sinistra, ma che ha poco senso per il Colle per eccellenza. Conta di piazzare Giuliano Amato, almeno questo sarebbe nelle aspirazioni di Gianni Letta, ma dovrà vedersela con Romano Prodi e soprattutto con l’imprevedibilità di questo tipo di elezioni.