"Il mio Boris aveva paura non si sarebbe mai ucciso"
Tempo di lettura: < 1 minuteParla Katerina Sabirova, fidanzata dell’oligarca Boris Berezovsky, morto poco più di un mese fa “esule” a Londra (in realtà fuggito dopo essersi arricchito indebitamente al tempo delle privatizzazioni selvagge volute da Eltsin, di cui era consigliere fidato). In un’intervista concessa al Sunday Times di Londra, ripresa dalla Stampa, la modella spiega di non credere affatto che il suo ex compagno si sia suicidato, come ipotizzato dagli inquirenti. E, soprattutto, conferma che lo stesso aveva inviato una lettera a Putin, nella quale chiedeva perdono per il passato e un visto per poter tornare in Russia. L’esistenza della missiva, che era stata rivelata da Mosca all’indomani della morte dell’oligarca, era stata oggetto di accese controversie. In particolare, analisti che attribuivano un possibile mandato omicidiario da parte dei russi, nemici storici degli oligarchi fuggiti all’estero, negavano con passione che Berezovsky avesse potuto scrivere una lettera del genere. Invece era proprio così. Per cercare eventuali mandanti di questo assassinio, se mai si cercheranno dal momento che l’ipotesi di un suicidio non lascia spazio a indagini in tal senso, occorrerà cercare altrove.