Il Pd si spacca sulle primarie
Tempo di lettura: < 1 minuteIl tormentone delle primarie del Pd, che occupa le pagine dei quotidiani da tempo, si arricchisce di una nuova diatriba. Stavolta è Franceschini a suscitare la bagarre, informando la direzione del partito, riunita ieri, che alle primarie voteranno solo gli aderenti. Alzata di scudi dei renziani, ovviamente, da sempre sostenitori di un voto allargato, ma che trova più o meno concordi tutti i maggiorenti del Pd. Sarà il segretario pro-tempore Epifani, in serata, a chiudere la questione: il voto sarà allargato o non sarà.
L’altro nodo di queste primarie riguarda la data, ma sembra ci sia una concordanza per fissarle a fine novembre. Insomma, il governo vivrà fino a quella data. Poi si vedrà, dal momento che la questione che ruota attorno alle primarie è proprio la durata del governo Letta. In caso di vittoria di Renzi, esito che pare sia scritto nel destino, è probabile che questi reclami subito la guida del Paese, sull’onda dell’entusiasmo popolare. Un incidente che mandi in crisi la tenuta delle larghe intese si trova sempre…
Quindi tutto rinviato a dicembre – gennaio. O forse no, dal momento che il Pd ha deciso di riunire nuovamente la direzione del partito il primo agosto, giorno successivo alla sentenza della Cassazione su Mediaset. Una scelta che è anche simbolica, dal momento che segnala come sia la magistratura a dettare i tempi alla politica. D’altronde è così da circa venti anni.