29 Ottobre 2012

Il Pdl frena Berlusconi. Colombe contro falchi

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I dirigenti del Pdl tentano di frenare la corsa di Berlusconi, che da Villa Gernetto ha minacciato di ribaltare il tavolo e di mandare a casa il governo. Elezioni anticipate, sintomo di instabilità, farebbero impennare lo spread, spiegano; andare a elezioni subito favorirebbe il Pd, aggiungono. Ma la partita vera per il Cavaliere è altra e ha a che vedere proprio con la dirigenza del Pdl, che pare non rispondere più a lui.

Insomma il rilancio di Berlusconi sembra dettato dalla volontà di riprendersi la sua creatura politica che ora altri vogliono gestire. Così, nonostante il dialogo interno al partito, lo scontro continua.

A sorpresa, Maroni si dice pronto a sostenere Berlusconi: la svolta del Cavaliere è in linea con le idee leghiste, da sempre contro il governo Monti. Così Maroni potrebbe giustificare davanti al suo elettorato un ritrovato asse con il Pdl e arrivare anzitempo al Pirellone, traguardo da sempre ambito.

Restano tante le incognite. Sintetizza Casini: se continua così, il Cavaliere «resterà solo». 

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