Il Quirinale incalza il governo Subito il via alle riforme
Tempo di lettura: < 1 minuteAccelera il cammino delle riforme, dopo la convocazione al Quirinale del presidente del Consiglio Enrico Letta: entro giugno sarà varato un ddl per l’istituzione della convenzione bicamerale per l’attuazione di una modifica costituzionale. In particolare, la riforma dovrà dare strumenti più incisivi per l’esecutivo, ponendo fine al bicameralismo perfetto attualmente in vigore, che in molti giudicano un vulnus ai meccanismi decisionali. È questo il nodo centrale del cammino delle riforme istituzionali, dal momento che una nuova legge elettorale, per sua natura, non potrà che essere definitivamente provvisoria, basta pensare a quante leggi elettorali sono state cambiate in Italia negli anni e specialmente negli ultimi decenni.
Oltre alla convezione, a lavorare alla riforma sarà anche un gruppo ristretto di tecnici, nominato dall’esecutivo. Tra questi, 25 in tutto, vi saranno certamente alcuni dei “saggi” scelti da Napolitano al termine del suo primo mandato per studiare eventuali riforme istituzionali e altre figure a discrezione del governo.
Tra le varie ipotesi al vaglio, anche quella di incrementare il potere del presidente della Repubblica, istituendo un semipresidenzialismo alla francese. Ma è ancora presto per entrare nei dettagli. La convenzione ha una data di scadenza: 18 mesi, questo il tempo dato ai saggi per terminare il lavoro. Chiaro segnale anche a quanti sperano per far cadere il governo: se avverrà prima di questa scadenza, gli eventuali cospiratori dovranno assumersi di fronte al popolo italiano la responsabilità di aver posto fine a un tentativo di riforma che urge da anni. Una clausola a salvaguardia della tenuta della larghe intese.
Sul piano politico si registra invece una novità: in due interviste, l’altro giorno al Fatto Quotidiano, oggi a Repubblica, Umberto Bossi è tornato: rivuole la Lega, che il traditore Maroni, come lo definisce il senatur, ha incagliato sugli scogli. Si annunciano scintille.