La famiglia Ligresti finisce in manette
Tempo di lettura: < 1 minuteArrestato Salvatore Ligresti e i suoi figli – uno si trova in Svizzera, ma dovrebbe rientrare -, ai quali aveva ceduto parte delle sue molteplici attività. Finisce così una delle dinastie imprenditoriali italiane più acclamate dalla stampa, che da alcuni anni stava subendo un lento e inesorabile declino. Don Salvatore, amico di Enrico Cuccia, lo storico patron di Mediobanca e a lungo uomo più potente d’Italia, era entrato da tempo nel cosiddetto salotto buono, partecipando attivamente in Consigli di Amministrazione sparsi qua e là.
Non nuovo a disavventure giudiziarie – al tempo di tangentopoli subì l’arresto – era sempre riuscito a cavarsela, entrando anche nel Corriere della Sera, il giornale più prestigioso del Belpaese.
Tempra di combattente, cercherà di lottare anche dal carcere, ma è difficile che stavolta ne esca indenne. La Fondiaria e la Sai, l’ultima trincea nella quale si era attestato il magnate in declino, è finita sotto la lente della magistratura di Torino, su segnalazione della Consob. Sembra siano spariti 538 milioni di euro. Falso in bilancio, questa l’accusa. Ma il bilancio per don Salvatore potrebbe aggravarsi.
Sempre ieri è stato condannato a un anno e otto mesi Marco Tronchetti Provera, nel processo relativo allo spionaggio abusivo svolto da un nucleo interno alla Telecom – Tavaroli e soci – nel periodo nel quale ne era il patron. Tempi duri per l’ex salotto buono d’Italia. I tempi, e i salotti, sono cambiati.