La mamma capogruppo contestata al debutto per l'elogio al fascismo
Tempo di lettura: 2 minutiRiunione a porte chiuse del Movimento Cinque stelle in un albergo romano. Gli eletti si sono conosciuti e presentati al capo e agli aderenti al Movimento. Scelti anche i due capogruppo, alla Camera e al Senato. Proprio questa scelta è costata al movimento l’ennesima polemica giornalistica: la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, sul suo blog aveva postato un giudizio alquanto irenico su CasaPound e sul Ventennio; da qui l’accusa di apologia di fascismo.
Al di là della giustificata polemica (la Repubblica italiana nasce sulle ceneri della guerra e del fascismo), resta il problema di questo gruppo di neofiti: se da una parte portare in Parlamento facce nuove può sembrare sinonimo di pulizia, dall’altro la mancanza di esperienza, non solo parlamentare, può portare a errori. Sono due corni di un dilemma che il Movimento Cinque stelle dovrà affrontare nel prosieguo della sua esperienza parlamentare.
Come dovrà affrontare il problema della comunicazione: se da una parte i giornalisti sono visti come quinta colonna di un potere che vuole distruggere il Movimento, e da qui una distanza difensiva, dall’altra immaginare di guidare una forza politica riferendosi solamente agli interlocutori interni può portare a un isolamento autoreferenziale pericoloso in un regime di libertà democratica. Anche chi non vota il Movimento ha il diritto di sapere le linee guida e le prospettive dello stesso per giudicare e orientarsi. Ma si vedrà. Grillo in passato ha avuto un rapporto meno contrastato con i giornali, che hanno ospitato spesso le sue immaginifiche interviste.
La riunione di ieri ha coinciso con un lutto in casa Grillo: morto il suocero, un iraniano del quale Grillo diceva fosse la sua fonte di giudizio sulle vicende del Medio oriente. Giudizi non graditi, stando a un articolo apparso sulla Stampa di ieri, in alcuni circoli ebraici fautori di una linea rigida contro Teheran. Ma la questione Iran è complessa e il dibattito è grande anche all’interno dell’ebraismo.