Letta a Barroso: non sfondiamo il tetto al deficit
Tempo di lettura: < 1 minuteEnrico Letta, dopo la Merkel, incontra anche il Presidente della Commissione europea Manuel Barroso e rassicura anche lui sulla tenuta dei conti italiani. Visite di prassi, ma la notizia è nella successione degli incontri, che denota come il Cancelliere tedesco sia più importante del rappresentante dell’Unione europea. Indice di un’Europa che ancora deve trovare un compimento.
Intanto è terminato l’iter della composizione del nuovo governo con la nomina dei sottosegretari. Da segnalare un ingresso significativo di esponenti della sinistra Pd, a iniziare da Fassina che va all’Economia (celebri gli inviti di Monti a Bersani, durante la recente campagna elettorale, a scaricarlo, in quanto troppo polemico con la linea dell’austerity imposta dal suo governo). Altri nomi hanno creato un qualche fermento all’interno della coalizione di governo, ma, alla fine, tutto si è ricomposto. Resta ancora da vedere quando e come nascerà l’organismo che dovrà fare le riforme. E anche chi lo guiderà, dal momento che Silvio Berlusconi ha lanciato la sua candidatura, ma trova resistenze (ultima, quella di Matteo Renzi). Il Cavaliere, tra l’altro, fa ancora notizia: ha chiamato Franco Coppi a rinfoltire il suo collegio di difesa. Una scelta, ravvisano i giornali, di alto profilo, ma soprattutto indice di una nuova strategia difensiva. È nota l’avversione di Coppi per escamotage extra-processuali e antagonismi eccessivi all’interno del dibattimento, laddove ha sempre sostenuto la necessità di difendere i suoi assistiti all’interno del processo. Ma il principe del Foro attutisce questa interpretazione, parlando di scelta difensiva basata solo sulla sua lunga esperienza in Cassazione. Anche questo understatement appartiene al principe del Foro.