L'Onu condanna Israele: "Rimuovete tutte le colonie"
Tempo di lettura: < 1 minute«I risultati di mesi di indagine sono raccolti in trentasette pagine: condannano gli insediamenti costruiti in Cisgiordania e nelle zone di Gerusalemme Est, invitano la comunità internazionale a prendere in considerazione sanzioni economiche e politiche». Così sul Corriere della Sera è sintetizzato il lavoro della Commissione per i diritti umani dell’Onu che ha vagliato la situazione degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi. Il lavoro dei commissari non ha trovato collaborazione presso lo Stato d’Israele, che ha negato le audizioni dei testimoni nei propri confini e ha rifiutato ogni contatto telefonico. Eppure l’indagine, a fatica, è stata portata a termine. «Abbiamo messo in evidenza la responsabilità degli Stati, perché questi sono problemi noti a tutti e nessuno fa nulla per risolverli. Anche le aziende private che operano nei e con i territori devono vagliare il rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali». Christine Chanet, che ha guidato la commissione, chiede che lo Stato ebraico «cessi tutte le attività legate all’espansione delle colonie, fornisca un adeguato ed efficace risarcimento alle vittime e inizi immediatamente il processo di ritiro» Gli insediamenti, aggiunge, contravvengono alla Quarta Convenzione di Ginevra che proibisce di trasferire la propria popolazione civile in aree occupate: «Un’infrazione che può venire considerata come crimine di guerra e finisce sotto la giurisdizione della Corte penale internazionale».
Nel lavoro dei commissari Onu, le violenze subite dai palestinesi ad opera dei coloni: «La Commissione – dettaglia il documento – è convinta che la motivazione dietro a questa violenza sia intimidire i palestinesi e spingere la popolazione locale ad andarsene per permettere la crescita delle colonie. I bambini subiscono abusi e per loro è difficile frequentare le scuole. Questo limita il diritto all’accesso dell’educazione».