L'ultimo scontro tra Bersani e Renzi. "Solo noi credibili". "Vuoi inciuci"
Tempo di lettura: < 1 minuteDuello tv per gli sfidanti alle primarie del Pd. Il rumore di fondo delle parole di Renzi riecheggiava il suo repertorio usuale: il refrain del nuovo che avanza e del vecchio ormai incapace di rapportarsi a un mondo in evoluzione. Schermaglie su tutto, ovviamente, ma il divario più politico, forse, è sulle possibili alleanze future, in particolare quella con l’Udc di Casini, rigettata dal sindaco di Firenze (anche se è da capire, nel caso vincesse le primarie, se terrebbe ferma questa posizione, che impedirebbe, di fatto, una vittoria del suo partito…). Altro punto di divergenza il conflitto tra Israele e palestinesi: se Bersani lo reputa un problema fondamentale da risolvere e si dice favorevole al riconoscimento della Palestina all’Onu (citando la posizione del presidente francese Hollande), per Renzi il problema è Teheran e cita lo striscione “Grazie Teheran” apparso nella Striscia durante l’ultimo conflitto.
Non una divergenza da poco se si considera che chi verrà eletto segretario del Pd sarà probabilmente l’azionista di maggioranza del prossimo governo. E se si considera il ruolo non secondario che l’Italia da sempre svolge nel Mediterraneo.