Raid a Bengasi. Dalla Clinton assist a Obama
Tempo di lettura: < 1 minuteÈ il Pentagono che ha la responsabilità di garantire la sicurezza delle sedi diplomatiche all’estero. E se c’è stata una sottovalutazione dei rischi che incombevano sull’ambasciatore Usa in Libia la responsabilità è tutta del Pentagono. Il Presidente non è a conoscenza di specifiche situazioni che riguardano le ambasciate Usa nel mondo e il loro personale. Questo, in sintesi, il contenuto delle dichiarazioni di Hillary Clinton che ha così chiuso il caso legato all’assassinio di Chris Stevens, l’ambasciatore Usa ucciso in Libia l’11 settembre scorso. Una tragedia annunciata, in qualche modo, da alcune comunicazioni allarmate del diplomatico al Pentagono, nel quale esprimeva i suoi timori per la propria incolumità. Un caso cavalcato dalla destra repubblicana, che ha accusato il Presidente Obama di aver ignorato gli appelli e non aver garantito protezione adeguata. Assumendosi tutte le responsabilità del caso, Hillary Clinton toglie alla campagna elettorale dei repubblicani un argomento forte di contestazione del presidente. E, in sostanza, rilancia la corsa di Obama alla Casa Bianca (e forse anche la sua, alle prossime presidenziali).
Una corsa che ora sembra meno impervia. Anche dopo l’atteso dibattito televisivo che ha avuto luogo durante la notte (italiana): il presidente ha vinto il duello con lo sfidante Romney.