Salesiani, persa la lite sull'eredità. In ballo un conto da 130 milioni
Tempo di lettura: < 1 minuteIl magistrato romano Adele Rando ha deciso: la transazione prevista dai mediatori dell’eredità Gerini è legittima. Una doccia fredda per gli amministratori della Fondazione Gerini, che avevano chiesto conto di un operato che, a loro giudizio, era fraudolento.
Motivo del contendere l’eredità del marchese Alessandro Gerini, devoluta alla Chiesa e affidata dalla stessa alle cure della Congregazione salesiana. Gli eredi, però, impugnano il testamento. Dopo un lungo iter giudiziario, si trova un accordo. Il mediatore dell’accordo, però, richiede una parcella di 100 milioni, compenso giustificato, a suo giudizio, dall’ammontare del contenzioso. I dirigenti della Fondazione Gerini (costituitasi per amministrare l’eredità) ritengono la parcella troppo onerosa e ricorrono in tribunale. Altra controversia giudiziaria, che dà torto ai ricorrenti. E ciò nonostante una missiva giunta direttamente dalla Santa Sede (riportata dal Corriere della Sera), mittente un illustre salesiano, il segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone, per tentare di dirimere la questione. Anche per il porporato si sarebbe consumata una frode. Ma il magistrato ha deciso altrimenti.
La Fondazione Gerini è quindi chiamata ad assolvere quanto richiesto. Resta da vedere se la questione coinvolgerà anche la Congregazione salesiana, la quale, in una nota, ha precisato che la controversia riguarda la Fondazione e non i figli di don Bosco.