Siria, offerta Usa ai ribelli: aiuti non letali
Tempo di lettura: < 1 minutePiù aiuti ai ribelli siriani, ma senza l’invio di armi che potrebbero finire nelle mani sbagliate. È il contenuto del compromesso annunciato ieri dal nuovo segretario di Stato Usa John Kerry, in visita a Roma. Kerry ha parlato di «viveri, medicine e attrezzature» da fornire all’Esercito siriano libero, il gruppo più vicino agli occidentali tra quelli che formano l’opposizione a Bashar al Assad. L’idea di fondo è quella di «modificare gli equilibri» sul campo a favore dei ribelli, ma senza un intervento massiccio americano: si punta a favorire una transizione politica, più che a produrre la vittoria militare di una parte. Ma i negoziati ancora languono e il mattatoio siriano continua a operare a pieno regime. Prima dell’incontro, la Chiesa siriana aveva lanciato un appello perché si cercassero vie di pace: purtroppo è rimasto, ancora una volta, inascoltato.