"Stato-mafia, spiati i pm dell'inchiesta" il mistero del dossier che scuote Palermo
Tempo di lettura: < 1 minuteL’inchiesta Stato-mafia si arricchisce di un nuovo mistero: un dossier anonimo, scritto secondo gli investigatori da persona informata dei fatti, è pervenuto al pm Di Matteo, protagonista dell’accusa. Diverse rivelazioni nel dossier, dall’omicidio di Pio La Torre ai misteri del blitz del covo di Totò Riina.
Riina fu arrestato il 15 gennaio 1993, giorno in cui si insediava a Palermo il nuovo procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli, ma il suo covo venne perquisito solo più tardi. Sembra che nel frattempo qualcuno abbia dato una ripulita.
Nel dossier anche il mistero dell’agenda rossa di Borsellino, che sarebbe stata trafugata da un carabiniere subito dopo la strage di via D’Amelio, un po’ come successo alle borse di Moro.
Ma sono tutte rivelazioni, insieme ad altre, che gli investigatori stanno tentando di verificare. Nel dossier anche l’avvertimento ai magistrati sul fatto che sarebbero spiati. Ma, purtroppo, sarebbe strano il contrario: quell’inchiesta riscriverebbe la storia d’Italia degli ultimi decenni. Normale che qualcuno ne abbia timore.